Infrastrutture e sanità, Bucci scalpita. Il vice Piciocchi in pole per il Comune

Il neo governatore pensa alla giunta e ai nuovi ospedali. La città torna al voto e il numero 2 spera nella "nomination"

Infrastrutture e sanità, Bucci scalpita. Il vice Piciocchi in pole per il Comune
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Quindicimila voti. Lo scarto fra le due coalizioni nell'Imperiese. Quel pacchetto di consensi ha orientato alla fine la bussola elettorale: Marco Bucci ha battuto Andrea Orlando con una differenza di un punto e mezzo, 48,8 contro 47,3. Un vantaggio conquistato nelle province di Imperia e Savona, dove pure il candidato del centrodestra si è imposto. E ora in Liguria comincia una nuova stagione, figlia della precedente, pure bruscamente interrotta dagli arresti del 7 maggio scorso.

Bucci ha una rosa di venti nomi circa, fra questi verranno scelti i sette assessori della nuova giunta. Fratelli d'Italia, primo partito della coalizione con il 15,1 per cento, di fatto alla pari con le liste civiche, reclama la poltrona di vicepresidente: i pretendenti potrebbero essere Stefano Balleari o Simona Ferro. Ipotesi, anche se tutte le mosse sullo scacchiere della politica ligure hanno bisogno di tempo. Almeno due o tre settimane. E qualcuno ricorda che se FdI dovesse occupare la poltrona della vicepresidenza, dovrebbe lasciare alla Lega, arrivata a un discreto 8,5 per cento, lo scranno di numero uno del consiglio regionale. O viceversa. Contemporaneamente, inizia sotto la Lanterna il dopo Bucci: lui dovrebbe optare, quando sarà il momento, per la Regione, lasciando campo libero all'attuale vicesindaco Pietro Piciocchi, avvocato amministrativista, cattolico, sei figli. Un civico, insomma, cresciuto alla scuola del centrodestra locale, più autonomo rispetto ai partiti e agli schemi tradizionali. I genovesi torneranno alle urne in primavera. Una transizione morbida e Piciocchi potrebbe provarci per raccogliere lo scettro di Bucci. Il primo cittadino uscente assapora una giornata di ordinario lavoro dopo le emozioni forti di un lunedì interminabile: «Sono ancora sindaco, sarò presidente, sindaco dei liguri, va benissimo. È stata per me una giornata quasi normale, quella di oggi, come dovrebbe essere. Siamo al servizio dei cittadini». Poi Bucci si proietta nel nuovo ruolo: «Il mio primo atto da presidente? Nominare i commissari e i project manager che si occuperanno della realizzazione dei cinque nuovi ospedali e delle infrastrutture necessarie». Si comincia dalla sanità, dunque. E si riflette, perché qualcosa è andato storto a Genova, proprio la città di Bucci. Qui il centrodestra è andato in tilt, mentre il Pd ha posto le basi per un'ottima performance: 28,4 percento, primo partito in Liguria. Un exploit, insufficiente però per invertire il trend. Complice il disastro dei 5 Stelle, con il Movimento ormai sotto il 5 per cento.

Oggi, intanto, in una sorta di irrituale staffetta fra politica e cronaca giudiziaria, Giovanni Toti si presenta davanti al giudice per definire il patteggiamento, concordato con la procura. Il verdetto però arriverà più avanti.

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