Jorit e gli italiani abbracciati allo Zar. Marionette nelle mani del Cremlino

Alla festa Ornella Muti (e la figlia Naike) celebrata con un murale

Jorit e gli italiani abbracciati allo Zar. Marionette nelle mani del Cremlino
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Ursula von der Leyen invoca l'aula del Tribunale dell'Aja per Putin, ma lo zar di Mosca nasconde le macerie delle sue nefandezze sotto il tappeto della propaganda, fiancheggiato da vip del mondo occidentale, persino italiani. È la seconda volta in circa due settimane che Putin sottolinea la vicinanza tra Mosca e Roma: l'aveva fatto il 20 febbraio in una conversazione a Mosca con la studentessa Irene Cecchini, è tornato all'opera l'altra sera a Sochi in occasione del Forum della gioventù, assecondando il desiderio da momento di gloria manifestato dallo street artist Jorit.

Ciro Cerullo, 33enne originario di Quarto, ha dialogato con Putin, chiedendo di poter fare una foto con lui, perché «si dicono in Italia tante cose strane su di lei». E il presidente ha risposto: «Certo, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale», aggiungendo che Russia e Italia sono unite dall'amore per l'arte e dal desiderio di libertà. Jorit, vale la pena ricordarlo, è noto anche per avere realizzato un grande graffito che rappresenta una bambina in lacrime sotto le bombe a Mariupol, la città ucraina martirizzata e conquistata dalle truppe russe nel 2022. A Sochi Jorit ha confezionato anche una gigantografia di Ornella Muti, la cui nonna materna era originaria di San Pietroburgo. Molto popolare in Russia (nel 2010 per cenare con Putin si era data malata a un evento teatrale a Pordenone), l'attrice nei giorni scorsi si trovava a Mosca per assistere alla settimana della moda, dove ha sfilato la figlia Naike Rivelli.

Il metodo Putin è molto chiaro: ha modificato lo sport-washing, strategia utilizzata dai Paesi Arabi che sfruttano lo sport per rendere moderna la propria immagine, e far distogliere lo sguardo dalla pessima situazione dei diritti umani in casa loro, in art-washing, ma la sostanza non cambia. Lo spiega bene il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani: «La propaganda era l'arte del Kgb, la disinformatia quella dell'Urss, ed evidentemente c'è ancora qualcuno in Russia che usa quest'arte per cercare di mettere altri in difficoltà».

Jorit e Ornella Muti sono specchietti per le allodole di oggi, come lo sono stati in passato altri artisti, e non solo italiani. Da Pupo al compianto Toto Cutugno, passando per Al Bano, fino ad arrivare a Gerard Depardieu, Jean Claude Van Damme, Steven Seagal e Mickey Rourke, sono parecchi gli artisti che simpatizzano per lo zar di Mosca, alcuni di loro hanno persino ottenuto il passaporto russo.

Prima che partisse l'operazione speciale, la Russia organizzava il festival Diskoteka 80, gestito dall'emittente radiofonica AvtoRadio (guarda caso di proprietà della Gazprom), e trasmesso dai palazzetti dello sport di Mosca e San Pietroburgo.

Sul palco sono saliti i Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, Sabrina Salerno e i Matia Bazar, ma si sono esibite anche star americane, come Samantha Fox, le britanniche Bonnie Tyler e Kim Wilde e i Boney M, giganti della disco dance, il cui front-man Bobby Farrell è morto a San Pietroburgo dove si era trasferito da tempo. In una lettera aperta, Steven Seagal definì l'annessione della Crimea «molto ragionevole» e lodato Putin come «uno dei più grandi leader viventi del mondo».

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