Dopo l'apertura a sorpresa di Romano Prodi a Silvio Berlusconi, oggi tocca a Carlo De Benedetti. L'Ingegnere, già proprietario del quotidiano La Repubblica e della Cir, ha affermato di essere favorevole all'ingresso del Cavaliere nella maggioranza a fianco della sinistra.
L'apertura di De Benedetti
''Se si tratta di isolare Salvini e Meloni trangugio anche Berlusconi al governo'', ha spiegato De Benedetti nel corso di un colloquio con Il Foglio. Certo, un'intesa del genere al vertice, ha aggiunto, va accompagnata anche dal ''benservito a Conte'', che rappresenta ''il vuoto pneumatico''.
De Benedetti ha proseguito nella sua analisi sottolineando che, se dovesse andare tutto bene, in Italia arriverà ''una quantità di denaro da investire che non si vedeva dal primo dopoguerra". Dal momento che un'occasione del genere è ''unica'', c'è bisogno di un governo e di una personalità al governo ''che questa occasione storica la sappia cogliere''. Impensabile, a detta dell'Ingegnere, che Conte possa ricorprire un ruolo del genere programmando il futuro dell'Italia nei prossimi anni.
Tornando al Ca, e a un suo possibile ingresso in un nuovo governo, De Benedetti ha le idee chiare: ''Se Berlusconi si stacca dalla destra sovranista è possibile che si formi una maggioranza in grado di esprimere un presidente del Consiglio finalmente capace di fare il suo mestiere''.
Tra i nomi circolati c'è anche quello di Mario Draghi. Piacerebbe a De Benedetti? ''Magari'', la sua risposta. In ogni caso, il nuovo governo, secondo l'Ingegnere, dovrebbe fare come prima cosa "una riforma fiscale che sia l'esatto opposto di quello che dice Giulio Tremonti". "Vanno tassate le cose non le persone", quindi è necessario sfornare "un programma intelligente di modernizzazione del paese", ha aggiunto.
La mossa di Prodi
Per quanto riguarda Berlusconi al governo, il pensiero di De Benedetti è in linea con quello espresso da Romano Prodi. Pochi giorni fa l'ex premier, durante la kermesse La Repubblica delle Idee, andata in scena a Bologna, aveva spiazzato la platea dichiarando, riferendosi al leader azzurro, che ''la vecchiaia porta la saggezza'' e che l'ingresso di Berlusconi e Forza Italia in maggioranza non era certo ''un tabù''.
Secca la risposta di Forza Italia. Per Mariastella Gelmini, capogruppo a Montecitorio di FI, le parole di Prodi non fanno ''né caldo né freddo''. ''Non entreremo in maggioranza e non abbiamo bisogno di patenti da parte di nessuno, figuriamoci da parte di Prodi", ha chiarito.
Forza Italia ha inoltre ribadito che ''non vi è, né da parte del Presidente Berlusconi, né del Movimento Politico Forza Italia alcuna disponibilità a fornire un sostegno politico al governo Conte''.
Dunque: sì alla ''collaborazione istituzionale'' per il bene dell'Italia, no a una ''partecipazione'' o a un ''atteggiamento benevolo, oggi o in futuro, verso l'attuale maggioranza'' o verso ''altre formule politiche incoerenti con la volontà degli elettori''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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