L'appello di Berlusconi: "Domenica votate per i referendum"

Il leader di Forza Italia chiede agli italiani di sostenere i quesiti referendari sulla giustizia: "Qualcuno non vuole che si voti su un tema che da 30 anni almeno dilania il Paese"

L'appello di Berlusconi: "Domenica votate per i referendum"

Recarsi alle urne domenica 12 giugno e sostenere i referendum sulla giustizia. È questo l'appello lanciato da Silvio Berlusconi, che ha chiesto agli elettori italiani di prendere parte alla consultazione popolare ed esprimersi in maniera favorevole ai cinque quesiti: il Cav ha sottolineato che, in caso di vittoria del sì, i referendum "potrebbero contribuire a fare dell'Italia un Paese più garantista" e di conseguenza "più libero".

L'appello di Berlusconi

Il leader di Forza Italia però ha denunciato che l'attenzione mediatica riservata ai referendum non è affatto sufficiente: l'appuntamento elettorale non sta godendo del giusto spazio informativo e per questo si rischia di non raggiungere il necessario quorum (50%+1 degli aventi diritto al voto). L'ex premier ha fatto notare che di questi referendum "si parla poco o nulla": a suo giudizio "qualcuno non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da 30 anni almeno dilania il Paese".

Berlusconi, pubblicando un video sul proprio profilo Facebook, ha rimarcato che il tema "riguarda i rapporti fra Stato e cittadino, la terzietà del giudice, la neutralità politica della magistratura". Da qui la richiesta a tutti gli italiani affinché vadano a votare e diano il loro voto "su un argomento che, prima o poi, potrebbe riguardarli tutti personalmente".

Domenica 12 giugno si voterà per cinque referendum: gli italiani saranno chiamati a esprimersi in merito ai limiti agli abusi della custodia cautelare, all'abolizione del decreto Severino, alla separazione delle funzioni dei magistrati, alla riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm) e all'equa valutazione dei magistrati.

Le polemiche

In questi giorni ha fatto molto discutere il silenzio sui referendum, tanto da spingere Roberto Calderoli della Lega e Irene Testa del Partito Radicale a uno sciopero della fame per cercare un effetto mobilitazione e far sì che il tema trovi un'adeguata copertura informativa.

Nei giorni scorsi l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha chiesto alla Rai e a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale di fornire ai cittadini un'informazione "corretta, imparziale e completa" sui quesiti e sulle ragioni del sì e del no.

Nelle ultime ore ha creato un polverone politico anche il protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell'anno 2022: per entrare al seggio e votare sarà obbligatorio l'uso della mascherina. Comunque la Lega, per voce di Matteo Salvini, ha fatto sapere che si farà ricorso al Tar contro questa decisione.

"Ci sono le feste del Milan, il concerto di Vaco Rossi con 100mila persone, puoi andare dove vuoi senza mascherine e domenica, con 40 gradi, senza mascherine non ti fanno votare. È una follia", ha osservato Salvini.

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