L'autopsia su Purgatori: "Niente metastasi al cervello"

Non c'erano metastasi al cervello quando il giornalista Andrea Purgatori è morto

L'autopsia su Purgatori: "Niente metastasi al cervello"
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Non c'erano metastasi al cervello quando il giornalista Andrea Purgatori è morto. È l'esito concorde degli esami istologici che sono stati completati ieri nell'ambito dell'indagine avviata dalla Procura di Roma per omicidio colposo nei confronti di due medici, il professor Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia della Casa di Cura Pio XI di Roma, e il dottor Claudio Di Biasi, membro della sua équipe. I due sono stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto dopo che i familiari del giornalista hanno presentato una denuncia per capire se Purgatori è stato sottoposto a cure corrette e soprattutto se la diagnosi fatta era corretta. Ieri c'è stato un incontro con i consulenti di parte per fare il punto della situazione. Dagli accertamenti emerge «concordemente» che al momento della morte, arrivata a luglio dopo un vero e proprio calvario durato alcuni mesi, non c'è alcuna traccia di cellule tumorali nell'area del cervello. All'esito degli accertamenti, con le relazioni e pareri, i pm di piazzale Clodio chiederanno un incidente probatorio in modo da cristallizzare come prova i risultati della consulenza, ma anche i primi referti e in particolare le lastre in base alle quali venne fatta la diagnosi e la conseguente terapia che prevedeva anche cicli di radioterapia.

I familiari, assistiti dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, prendono atto dei risultati dell'autopsia ribadendo la fiducia «nell'operato della magistratura, con l'unico intento di far accertare la verità degli eventi e le eventuali responsabilità». Erano stati proprio loro a chiedere ai pm, coordinati dall'aggiunto Sergio Colaiocco, di chiarire se ci siano stati errori nelle diagnosi e terapie.

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