A leggere i numeri dei contagi (siamo sui 100mila al giorno) sembrerebbe di essere a gennaio, nel cuore di una delle ondate degli anni passati. Il Covid ha aggirato l'estate, ce l'ha fatta. Non sono bastate la temperatura alta e i contatti all'aria aperta a farlo evaporare e a limitare i contagi: non appena abbiamo levato le mascherine e dato via libera ad assembramenti vari, il virus ha ripreso a circolare.
NUMERI CENTUPLICATI
I contagi sono cento volte di più rispetto all'anno scorso, anche se, fortunatamente, le terapie intensive sono salite «solo» del doppio. Prendendo a confronto i dati di mercoledì 6 luglio rispetto a quelli di mercoledì 7 luglio 2021, le differenze sono nette: mercoledì 107.786 contagi, un anno fa 1.010. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe racconta di ricoveri aumentati del 32,6%, di ingressi nelle terapie intensive cresciuti del 36,3% e di decessi saliti del 18,4%, una media di 66 al giorno (numero destinato a peggiorare nelle prossime settimane e già attorno al centinaio al giorno).
Per un po' ci siamo detti: sono persone ricoverate per altro che hanno scoperto di avere il Covid all'ingresso in ospedale. Vero. Ma il concetto inizia a traballare e, più aumentano i contagi, più aumentano i casi gravi. In base alle previsioni degli epidemiologi, arriveremo a 200mila casi al giorno nel giro di due settimane. Poi «come tutte le ondate pandemiche che l'hanno preceduta, anche questa si autolimiterà e i numeri cominceranno a scendere» assicura il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
I CONTAGI SOMMERSI
Siamo di fronte a una «crescita esponenziale dei contagi, che non contabilizza il sommerso dei casi non dichiarati» commenta Nino Cartabellotta, presidente fondazione Gimbe.
Al terzo anno di Covid, nel pieno dell'estate, non siamo più così diligenti e non ci facciamo più il tampone quando sappiamo che uno dei nostri contatti è positivo. Tutto sommato stiamo bene, ci isoliamo un po' di giorni e via. Ormai abbiamo imparato ad auto regolarci.
LOCKDOWN DI FATTO
C'è un'alta percentuale di popolazione sintomatica o isolata, che rischia di determinare un lockdown di fatto su vari servizi, inclusi quelli turistici. «Bisogna chiedersi - intima la fondazione Gimbe - quanto costa al Paese, in termini di giornate lavorative perse, attività chiuse per Covid, vacanze cancellate, un'elevata percentuale di popolazione sintomatica o isolata a domicilio per Covid». La probabilità di contagio e il rischio di sviluppare una malattia grave aumentano in chi ha fatto la terza dose da oltre 120 giorni: per questo, a detta dei medici, appare un vero azzardo la scelta di rimandare la quarta dose all'autunno con i «vaccini aggiornati».
Contro le nuove varianti, tra cui quella indiana che pare velocissima rispetto alle altre, occorre una diagnosi sempre più rapida. Per questo i ricercatori di Dallas hanno messo a punto un nuovo esame basato su otto regioni del genoma virale che può essere facilmente aggiornato. .
I FOCOLAI DI INFLUENZA
Il ministero della Salute mette in guardia anche dall'influenza che, nella prossima
stagione, potrebbe provocare «focolai rilevanti». Questo perchè, per il secondo anno consecutivo, l'influenza è circolata meno (a causa di mascherine e restrizioni) e «l'immunità della popolazione potrebbe esser diminuita».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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