Cambia l'anno, restano i problemi cronici di questo Paese. E nel giorno tre del 2025 già riparte la conta delle vittime sul lavoro. È morto cadendo da un'altezza di sei metri mentre stava lavorando su un'impalcatura Francesco Stella, 38enne operaio in un'azienda di profilati in provincia di Lamezia Terme. Un secondo incidente mortale è avvenuto in provincia di Bari, dove un operaio agricolo è deceduto dopo essere stato travolto dall'automezzo da cui era sceso per aprire un cancello, nella zona tra Conversano e Cozze.
La dinamica del primo incidente, avvenuto nello stabilimento dell'Europrofil nell'area industriale di San Pietro Lametino, non è ancora del tutto chiara. Secondo quanto emerso dalle indagini dell'Ispesi (servizio prevenzione infortuni sul lavoro), Francesco Stella stava svolgendo alcune operazioni di fissaggio quando ha perso l'equilibrio precipitando nel vuoto. Si suppone non fosse agganciato oppure a qualcosa che nel sistema di sicurezza non ha funzionato. Troppo gravi i traumi riportati nell'urto col terreno precipitando dall'impalcatura: l'uomo è morto sul colpo.
La magistratura di Lamezia ha aperto un'inchiesta della quale è titolare, al momento, il sostituto procuratore di turno, Giuseppe Falcone, in coordinamento col Procuratore, Salvatore Curcio. Il magistrato ha disposto il sequestro dell'area pertinente all'incidente e l'autopsia sul corpo della vittima, che sarà eseguita dai sanitari della Medicina legale dell'azienda ospedaliero-universitaria «Dulbecco» di Catanzaro. L'inchiesta passerà poi al settore della Procura che si occupa di infortunistica sul lavoro, per verificare se nel cantiere in cui lavorava l'operaio fossero state poste in essere tutte le misure per la prevenzione antinfortunistica. I rappresentanti sindacali hanno invece chiesto un incontro urgente con i vertici dell'azienda per discutere le condizioni di lavoro e le eventuali responsabilità.
«È una situazione inaccettabile - commenta Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria - soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre che la causa è quasi sempre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno ha riservato al tema delle morti sul lavoro parole chiare: il suo monito non può rimanere inascoltato. Occorre un impegno corale, e a tutti i livelli, di istituzioni, aziende e sindacati, affinché si diffonda una rigorosa attenzione alle condizioni di legalità e una vera cultura della prevenzione».
Secondo l'Osservatorio di Bologna sulle «morti
bianche» nel 2024 hanno perso la vita in Italia 1.421 lavoratori. Un anno nero scandito da tre stragi con i cinque morti nella rete fognaria a Casteldaccia, i sette nella centrale di Suviana e i cinque dell'Esselunga di Firenze.
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