Un azzeramento dell'Iva su beni di prima necessità come pane e pasta, il rinnovo del bonus da 200 euro, oltre a un'ulteriore proroga del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti. Lo sconto, che alleggerisce i costi dei rifornimenti di benzina, potrebbe essere esteso ulteriormente di una quarantina di giorni fino a fine settembre. Anche se l'obiettivo dichiarato è arrivare fino alla fine dell'anno. Queste sono le misure principali che vengono discusse in queste ore e dovrebbero essere l'architrave del Dl «Aiuti bis».
Questa mattina alle 11, intanto, è fissata una riunione del Consiglio dei ministri. L'appuntamento sarà l'occasione per rifinire misure e coperture del decreto, che l'Esecutivo intende varare all'inizio di agosto per mitigare gli effetti del carovita sulle famiglie.
Il tesoretto a disposizione, come ha confermato il vice ministro dell'Economia, Laura Castelli, dovrebbe essere tra 10 e 13 miliardi di euro. «Purtroppo stiamo rinnovando solo le misure già fatte in questi mesi perché nell'ambito del disbrigo degli affari correnti ci si può concentrare solo su questo», ha detto Castelli a Radio 24. Ma a chiarire meglio i margini delle risorse disponibili sarà la relazione del ministro dell'Economia Daniele Franco attesa questa mattina in cdm.
La proroga del taglio delle accise, come si accennava, non dovrebbe essere l'unica misura sul tavolo. Il governo, infatti, sta studiando la possibilità di azzerare l'Iva su pane e pasta e ridurla dal 10 al 5% su carne e pesce. Al momento, come riporta l'Ansa, si ragiona su una possibile misura di 2-3 mesi che avrebbe un costo di circa 5-6 miliardi.
«È un piano concreto ed eventualmente alternativo o aggiuntivo ai 200 euro - ha detto sempre la Castelli - si stanno valutando i costi di entrambe le misure e soprattutto quali siano le più impattanti sulla vita degli italiani».
Taglio dell'Iva e rinnovo dei 200 euro, infatti, potrebbero alla fine anche essere varate insieme. Ma, avendo risorse limitate, il governo deve capire se è meglio concentrare il tesoretto su un taglio più deciso dell'Iva, o comunque allargato a più articoli, oppure fare entrambe le cose (così com'è stato fatto la prima volta, il bonus 200 euro costa circa 6,8 miliardi).
Per il resto si lavora a rinnovare le misure del precedente decreto. Ci dovrebbero essere i crediti d'imposta per le imprese per le quali arriva una correzione sul tema de minimis, il criticato tetto massimo al regime di aiuti stabilito dal primo Dl Aiuti. Prevista la proroga anche per l'ultimo trimestre dell'anno l'azzeramento degli oneri di sistema per le bollette.
Un contributo al disegno del decreto arriverà anche dagli incontri che il premier Mario Draghi farà
in questi giorni: questa mattina incontrerà i vertici delle associazioni di categoria. Mentre domani vedrà i sindacati Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Nel pomeriggio, infine, sarà il turno della associazioni datoriali.
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