"Draghi resti al governo. Letta? Non metta veti su Berlusconi"

Il leader della Lega vuole Draghi ancora a Palazzo Chigi: "Io faccio lo sforzo di stare con il Pd e lui se ne va?". E tutela l'ipotesi Berlusconi: "Perché no? Letta non metta veti"

Il leader della Lega Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini

Arriva un'importante presa di posizione di Matteo Salvini, che potrebbe finire per cambiare le carte del gioco in vista della partita per il Quirinale. Il leader della Lega per la prima volta si è espresso chiaramente in merito alla corsa per il Colle, mettendo da parte il nome di Mario Draghi che - a suo giudizio - dovrebbe restare alla guida del governo: "È giusto che continui, non è facile che se sposti una pedina poi resti tutto com'è. Peraltro che facciamo? Io faccio lo sforzo di stare con il Pd e lui se ne va? Abbiamo prolungato lo stato d'emergenza fino al 31 marzo e lui se ne va".

Dunque per il numero uno del Carroccio c'è una questione di merito: Draghi non può abbandonare Palazzo Chigi sia perché deve dedicarsi completamente alla gestione della pandemia e alla ripresa economica sia perché un eventuale trasferimento al Quirinale rischierebbe di far saltare tutto e portare l'Italia a elezioni anticipate. Il premier attuale infatti viene visto come unica figura in grado di mantenere salda una maggioranza così variegata: in sua assenza sarebbe davvero complicato far proseguire la legislatura fino al 2023.

L'ipotesi Berlusconi

Dalle parole di Salvini emerge inoltre il tentativo di salvaguardare il nome di Silvio Berlusconi, visto da molti come possibile prossimo presidente della Repubblica. Seppur il Cav non abbia ancora ufficializzato la sua candidatura e Forza Italia non abbia formalizzato la sua linea nella corsa per il Colle, Salvini ha tenuto a precisare che tutte le ipotesi restano in campo: "Perché Berlusconi no? Se avesse i numeri non c'è articolo di Costituzione che preveda che il segretario del Pd possa mettere veti".

Nelle scorse ore Enrico Letta ha provato a sminare l'ipotesi Berlusconi dal tavolo degli scenari. Il segretario del Partito democratico ritiene che il leader di Forza Italia non rispetti l'identikit giusto per essere nominato capo dello Stato: "Rivedendo i 12 presidenti viene fuori che non c'è mai stato nessun leader o capo politico". Già qualche giorno fa ad Atreju aveva definito "in salita" la possibilità di Berlusconi al Quirinale.

La corsa per il Quirinale

I partiti convengono sulla necessità di trattare seriamente la partita per il Colle solamente dopo l'approvazione della manovra. Ma in tal senso Salvini si è già adoperato in anticipo, contattando i vari leader politici nei giorni scorsi.

E ha annunciato l'intenzione di convocare un tavolo sul Quirinale con i segretari di partito tra Natale e Capodanno: "Ho avuto l'ok da parte di tutti. Una volta approvata la legge di bilancio, li inviterò di nuovo a Roma per discutere e prevenire problemi, perché non voglio pensare a un gennaio di confusione, di 30 votazioni".

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