Reddito di cittadinanza, ormai bisogna trovare lavoro anche ai navigator

Bufera all'Assemblea generale di Assolombarda, a Milano. Cresce il fronte anti reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, ormai bisogna trovare lavoro anche ai navigator

Che sarebbe finita così era ormai noto a tutti, anche ai più ottimisti: la figura del cosiddetto navigator rischia concretamente di ritrovarsi presto senza lavoro. Il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia grillino, è oramai divenuto una misura strutturale senza sbocchi, troppo pochi i percettori inseriti nel mondo del lavoro che continuano a beneficiare del sussidio senza però ottenere un impiego. E il navigator, in tutto questo, si trova senza aver nulla da fare. Ecco perché in un ultimo suo polemico intervento il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha sbottato: "Siamo arrivati al paradosso, che abbiamo un ministro del Lavoro che deve trovare lavoro ai navigator. Abbiamo creato veramente l'apoteosi in Italia".

Cresce di giorno in giorno, insomma, il fronte anti reddito di cittadinanza, che vede fra le sue fila non solo Bonomi, ma anche il sindaco di Milano Beppe Sala e la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Un colorato coro di voci che dall'Assemblea generale di Assolombarda, a Milano, è giunto sino a Palazzo Chigi. Durante l'evento milanese, infatti, i ministri Vittorio Colao (innovazione tecnologica e transizione digitale) ed Enrico Giovannini (infrastrutture) hanno dovuto annotare tutto per riferire direttamente al premier Mario Draghi.

Il malcontento, si badi bene, non è rivolto solo contro la misura grillina. A finire nel mirino, secondo quanto riferisce Libero, è anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, specie per quanto concerne la cassa integrazione. "Continuiamo a pagare solo noi. È ora di dire basta, perché non siamo il bancomat di stato", ha tuonato Bonomi riscuotendo lunghi applausi. Durissimi gli strali del presidente di Confindustria nei confronti del reddito di cittadinanza, definito come un "competitor per i tanti giovani che contattiamo per offrirgli un lavoro".

Il ministro Colao ha tentato di far abbassare i toni, spiegando che i costi del Pnrr sono debito, non regali, e aggiungendo che i vari settori dovrebbero assumere e pagare di più, "senza differenze di genere". La reazione dei partecipanti all'evento, però, non si è fatta attendere, tanto che Giorgia Meloni ha affermato: "Per il reddito di cittadinanza la soluzione mi pare facile: si abolisce. Si immagina che quelle risorse possano servire ad esempio a favorire il lavoro davvero". E ancora: "Credo ci sia un forte messaggio diseducativo nel Rdc, quello di uno stato che dice a migliaia di giovani, 'Stai a casa non mi servi'". Incredibile ma vero, a unirsi alla leader di FdI è stato anche il primo cittadino di Milano Beppe Sala, che ha auspicato un futuro diverso da quello attuale per il reddito grillino.

Il presidente di Assolombarda, invece, ha ribadito che il compito primario resta quello di creare lavoro. "Esperimenti come il reddito di cittadinanza, che finora ci è costato oltre 30 miliardi di euro, hanno chiaramente dimostrato di aver fallito.

Dobbiamo abbandonare la logica del sussidio fine a sé stesso e fare tutto il necessario per attrarre i giovani nelle imprese ed evitare che i talenti fuggano all'estero". Per comprendere tutto il dramma della situazione innescata dal reddito di cittadinanza, basta guardarsi attorno. Specie adesso, nel periodo estivo, sono tante le offerte di lavoro, ma pochissime le domande.

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