Si tratta di un disturbo legato principalmente all'età. Non a caso ne soffre quasi la totalità della popolazione con più di 80 anni. Stiamo parlando dell'ernia iatale, ovvero una condizione caratterizzata dalla fuoriuscita di una porzione dello stomaco dall'addome al torace. Il passaggio avviene attraverso un foro noto come iato diaframmatico esofageo. Esistono varie tipologie di ernie iatali.
- Da scivolamento: è questa la forma più comune soprattutto nelle persone obese o in sovrappeso. A risalire nell'addome è il cardias che perde così la sua capacità di impedire il ritorno nell'esofago del contenuto acido presente nello stomaco;
- Da rotazione o paraesofagea: rara ma pericolosa. La parte superiore dello stomaco rotola verso l'alto e passa nel torace. Il rischio più grave è rappresentato dal possibile strozzamento dell'ernia tra l'esofago e lo iato che comprometterebbe l'afflusso di sangue allo stomaco;
- Mista: presenta i caratteri delle due ernie sopra descritte.
L'ernia iatale comporta manifestazioni varie, in primis il reflusso gastroesofageo. Esiste una dieta in grado di tenere a bada la sintomatologia? Scopriamolo insieme.
Le cause e i sintomi dell'ernia iatale
Come abbiamo già detto l'ernia iatale è un fenomeno legato all'invecchiamento. Presente nella totalità o quasi della popolazione over 80, viene diagnosticata nel 25% dei soggetti con un'età superiore ai 50 anni. Tuttavia la vecchiaia non è l'unica causa della problematica. Esistono, infatti, altri fattori di rischio che non devono essere sottovalutati. Ad esempio l'aumento della pressione addominale durante la gravidanza, in presenza di tosse cronica o nei soggetti obesi e in sovrappeso. Ancora il fumo di sigaretta, l'uso di indumenti eccessivamente stretti, i traumi e le lesioni.
Seppur raramente, l'ernia iatale può essere asintomatica. Nella maggior parte dei casi, invece, la sintomatologia varia a seconda della grandezza dell'ernia, ma in linea di massima il disturbo più evidente è la cosiddetta sindrome da reflusso gastroesofageo che si manifesta con:
- Rigurgito acido;
- Bruciore allo stomaco soprattutto dopo i pasti;
- Salivazione intensa;
- Alitosi;
- Sensazione di bocca amara;
- Raucedine;
- Disfagia;
- Nausea;
- Eruttazioni frequenti;
- Dolori al torace.
Le complicanze e la diagnosi
La complicanza tipica dell'ernia iatale è la cronicizzazione del reflusso gastroesofageo con conseguente esofagite da reflusso. Oltre alle classiche manifestazioni, la presenza dei succhi gastrici provoca altresì: ulcere alle corde vocali, tracheite, faringite, mal di gola, tosse secca e stizzosa, asma, ipersecrezione di muco, asma, erosione dentale, aritmie. Se l'ernia è particolarmente estesa può comportare anemia, difficoltà respiratorie e può anche aumentare il rischio di sviluppare ulcera allo stomaco e tumore dell'esofago.
Qualora si sospetti un'ernia iatale, il medico di famiglia o lo specialista può prescrivere una radiografia del tratto digerente superiore e un'endoscopia. Per monitorare il disturbo nel tempo si rivela utile il monitoraggio del pH del contenuto esofageo o la pressione all'interno dell'esofago.
La dieta per l'ernia iatale
Sebbene un'alimentazione appropriata non consenta un
riassorbimento dell'ernia iatale, essa è comunque estremamente efficace nel controllare i sintomi, la loro frequenza e la loro intensità. Per stare meglio, dunque, basta seguire alcune semplici norme dietetiche e non:- Prediligere cibi ricchi di fibre che favoriscono la peristalsi intestinale e contrastano la stitichezza;
- Limitare il consumo di grassi, spezie, tè, caffè e alcolici;
- Preferire fonti proteiche magre come il pollo e il pesce;
- Mangiare poco ma frequentemente;
- Bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno;
- Non fumare;
- Evitare di riposare e di fare sforzi subito dopo i pasti;
- Masticare lentamente.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.