Intolleranze alimentari, cosa sono e come si manifestano

L'unica cura per questo tipo di disturbi è l'eliminazione dalla dieta degli alimenti mal tollerati

Intolleranze alimentari, cosa sono e come si manifestano

Le intolleranze alimentari sono delle reazioni avverse dell'organismo nei confronti di determinati alimenti. Ne esistono di diversi tipi. Quelle enzimatiche, ad esempio, sono l'esito di un'incapacità del corpo di metabolizzare alcune componenti del cibo incriminato. Oppure possono manifestarsi per la presenza, in certi prodotti, di sostanze ad attività farmacologica, basti pensare all'istamina o alla caffeina. Di qualunque natura esse siano, le intolleranze alimentari non devono essere confuse con le allergie.

Queste ultime, infatti, derivano da un'attivazione anomala del sistema immunitario e possono anche rivelarsi molto pericolose. I sintomi di questa problematica alle volte sono sfumati e pertanto non è sempre facile giungere a una diagnosi certa. Generalmente includono dolore e gonfiore addominale, diarrea, eruzioni cutanee, mal di testa, irritabilità. Celiachia e maldigestione del lattosio, queste le intolleranze alimentari più diffuse. Cosa le provoca? Come riconoscerle? Scopriamolo insieme.

Le intolleranze alimentari: la celiachia

Celiachia

Fra le intolleranze alimentari è forse quella più diffusa. In Italia colpisce circa 400-600 mila individui, ovvero una persona ogni 100-150 abitanti. Ad esserne interessate sono soprattutto le donne. Stiamo parlando della celiachia, un'intolleranza permanente al glutine, un complesso di sostanze azotate che si forma durante l'impasto, con acqua, della farina di alcuni cereali. Si ritiene che questo disturbo contempli una predisposizione genetica.

Ma gli esperti non escludono, altresì, un'origine autoimmune. In una persona predisposta il consumo di glutine scatena un'importante risposta immunitaria a carico dei villi intestinali, ossia le cellule dell'intestino tenue deputate all'assorbimento dei nutrienti. Quando vengono attaccati, i villi intestinali perdono questa capacità e a farne le spese sono organi come il fegato e il cervello.

Sotto la lente di ingrandimento sono finiti anche gli inquinanti chimici. Una ricerca condotta dalla NYU Grossman School of Medicine ha coinvolto 30 fra bambini e giovani adulti. Dai risultati è emerso che livelli elevati di sostanze chimiche tossiche nel sangue sono associate a un rischio maggiore di soffrire di celiachia. Ma come si manifesta? I sintomi, spesso sfumati, possono passare inosservati per anni. Essi includono:

  • Malessere generale;
  • Anemia da carenza di ferro o da vitamine B12;
  • Colite;
  • Dolore e gonfiore addominale;
  • Flatulenza;
  • Dermatite erpetiforme;
  • Ansia, irritabilità e depressione.

Non esiste una vera e propria cura per la celiachia. Essa si basa essenzialmente sull'adozione di una dieta rigorosa che escluda tutti gli alimenti che contengono il glutine.

Le intolleranze alimentari: la maldigestione del lattosio

Intolleranza al lattosio

Rientra nel gruppo delle intolleranze alimentari enzimatiche. La maldigestione del lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e derivati scatena una reazione che si manifesta con disturbi gastrointestinali di entità variabile. Ad esserne colpito è circa il 40% degli italiani di età compresa fra i 20 e i 55 anni. A provocare la problematica è la mancanza o la riduzione nell'intestino tenue degli enzimi che digeriscono il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte.

Questi enzimi prendono il nome di lattasi e hanno il compito di scindere il lattosio nei due zuccheri che lo costituiscono: il galattosio e il glucosio.

Esistono due tipologie di intolleranza, quella primaria e quella secondaria. La forma primaria consiste in una mancata produzione da parte dell'organismo della lattasi a causa di un difetto genetico. La forma secondaria, invece, è caratterizzata da una perdita temporanea dell'enzima. Responsabili di ciò sono le infezioni, le lesioni del tratto gastrointestinale e i cambiamenti della dieta.

A innescare i sintomi della maldigestione è la fermentazione del lattosio nell'intestino ad opera della flora batterica. Manifestazioni tipiche, comuni alle altre intolleranze alimentari, sono:

  • Meteorismo;
  • Gonfiore addominale;
  • Flatulenza;
  • Nausea;
  • Spossatezza;
  • Mal di testa;
  • Eruzioni cutanee.

La diagnosi si basa sull'esecuzione di un esame non invasivo, il cosiddetto breath test che valuta la

concentrazione di idrogeno nell'aria espirata dopo un carico di lattosio. La cura prevede l'eliminazione dalla dieta di latte e derivati e poi una loro reintroduzione graduale, così da stimolare nuovamente la produzione di lattasi.

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