«Bevi il tuo Lugana giovane, giovanissimo e godrai della sua freschezza. Bevilo di due o tre anni e ne godrai della sua completezza. Bevilo decenne, sarai stupefatto della sua composta autorevolezza». Con queste parole Gino Veronelli, uno dei padri della critica enologica, descriveva il Lugana Bianco che si produce sulle sponde meridionali del lago di Garda, tra le province di Brescia e Verona. Un vino d'autore, con una storia importante nel panorama delle denominazioni di origine (il suo riconoscimento risale al 1967) e un presente fatto di ricerca della qualità e rispetto delle caratteristiche del vitigno, l'autoctono Turbiana, biotipo «evoluto» del classico Trebbiano.
Il Lugana è un bianco a suo modo anomalo, per la sua capacità di invecchiare bene conservando i suoi aromi e una spiccata freschezza. Tutte doti che il pubblico dei «wine lovers» romani ha potuto apprezzare nel corso della degustazione organizzata all'hotel Quirinale dall'associazione Go Wine in collaborazione con il Consorzio di Tutela Lugana Doc. Oltre 30 aziende, che rappresentano più dell'80 per cento della produzione totale, hanno presentato a ristoratori, enotecari, giornalisti e semplici appassionati di vini le loro etichette migliori, per una panoramica unica di questo vino.
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