Caso Suarez, la chat della ministra De Micheli: "C'è un modo per accelerare la pratica?"

Spuntano le chat della ministra De Micheli col capo di gabinetto del ministero dell’Interno Frattasi in merito all'esame farsa di Suarez per ottenere il passaporto italiano. "Indirizzali pure a me"

Caso Suarez, la chat della ministra De Micheli: "C'è un modo per accelerare la pratica?"

Sono passati quasi quattro mesi dall'esame farsa sostenuto da Luis Suarez, presso l'Università degli stranieri di Perugia, per ottenere la cittadinanza italiana e in queste settimane ne sono successe di tutti i colori. In questa assurda vicenda, in un certo senso, è intervenuta anche la politica con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli che ha ammesso di aver sentito in merito all'argomento il suo vecchio amico d'infanzia, e dirigente della Juventus, Fabio Paratici.

Spunta la chat

Paola De Micheli si è subito difesa dalle accuse spiegando: "Non avendo conoscenza della procedura specifica ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell'Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez".

Ora a distanza di tempo è spuntata fuori una chat con il dialogo intercorso tra la ministra e Frattasi:"La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?", il primo messaggio inviato dalla De Micheli al capo di gabinetto del ministero dell'Interon alle ore 11:34 del 3 settembre (periodo in cui la Juventus era forte sul calciatore uruguaiano). Da quel momento in poi la macchina si è messa in moto provocando tutto ciò che è successso con indagini sui vertici dell'Università di Perugia ma non solo dato che anche Fabio Paratici e i due avvocati della Juventus sono stati iscritti nel registro degli indagati.

La De Micheli avrebbe poi allegato la pratica avviata da Suarez qualche anno prima quando ancora vestiva la maglia del Barcellona. Ecco la spiegazione della ministra: "Trattasi di un giocatore che la Juventus vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare?". Risposta laconica di Frattasi: "Sì, indirizzali a me, poi ci penso io".

La ricostruzione

Paola De Micheli ha subito ammesso di aver avuto contatti con il suo vecchio amico di infanzia e in un verbale del 13 novembre ha spiegato come la Juventus, nella figura di Fabio Paratici, ha confermato: "Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l’accordo era quasi fatto... Si erano accorti che non aveva passaporto comunitario, cosa emersa a trattativa quasi conclusa, e quindi il requisito della cittadinanza era indispensabile per il buon fine dell’operazione".

La Juventus aveva le mani sul calciatore e con il Barcellona per il trasferimento del 33enne uruguaiano alla corte di Andrea Pirlo. Contratto da 10 milioni di euro per il calciatore e una cifra vicina ai 9 milioni di euro, bonus compresi, per i cllub catalano. Il dubbio del passaporto, però, attanaglia la mente del dirigente della Juventus che scrive al procuratore dell'ex centravanti di Ajax e Liverpool: "Una pregunta por hacer seguro: Luis tiene pasaporte comunitario tambien, verdad?", con la risposta che gela il sangue del dirigente della Juventus: "Buenos dias Fabio. No tiene pasaporte europeo".

Capendo che non ci sarebbero stati i tempi tecnici per ottenere il passaporto e per poi tesserarlo la Juventus ha dunque lasciato

andare il calciatore che ha però deciso di sostenere comunque l'esame per ottenere il passaporto italiano che ha innescato una vera e bomba atomica che ha coinvolto i vertici dell'Università umbra ma anche la Juventus.

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