"A livello mentale è trasformato": come è cambiato Sinner in tre mesi

Un Sinner ritrovato fisicamente e mentalmente: ecco com'è cambiato l'altoatesiono durante la squalifica e qual è il "dietro le quinte" che lo farà debuttare a Roma al top della condizione atletica

"A livello mentale è trasformato": come è cambiato Sinner in tre mesi
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Il lungo "rodaggio" sta per concludersi: lo stop forzato per il caso clostebol ha fermato Jannik Sinner soltanto da gare e competizioni ma è pronto a tornare in campo può forte che mai. Se da domenica 13 aprile potrà tornare ad allenarsi nei circuiti Atp, la spasmodica attesa è per gli Internazionali d'Italia quando sarà ufficialmente accreditato lunedì 5 maggio (termine della squalifica) partecipando sempre da numero uno al mondo, l'uomo da battere. Ma come sta, davvero, Jannik? In un'intervista al Corriere della Sera lo ha svelato il suo preparatore atletico, Marco Panichi, che lo segue da settembre 2024.

I 90 giorni di inattività

Nella sua fin qui breve carriera non era mai accaduto (e speriamo non accada mai più) che Sinner fosse costretto a uno stop forzato di tre mesi. "Dal giorno in cui abbiamo saputo dello stop, giocatore, team e management hanno avuto all’unisono lo stesso pensiero: sfruttare al meglio questo periodo. Sapevamo da subito di poter fare un bel lavoro, studiato e programmato, non diluito e spezzettato dai viaggi e dai tornei come al solito", ha spiegato l'ex preparatore di Novak Djokovic. È così che i micro-cicli di lavoro sono diventati macro-cicli, nel senso che il cerchio magico di Sinner, come lo chiama spesso, ha studiato dettagli e particolari cercando di applicare al meglio i metodi di allenamento "per metterlo nelle condizioni di fare un altro salto di qualità importante. Da Roma in poi, questo lavoro dovrà dare i suoi frutti", afferma Panichi.

Gli allenamenti in palestra

Per forza di cose, oltre al campo Sinner ha potenziato i suoi muscoli in palestra ma con giudizio, senza eccedere con i pesi per evitare che perdesse la sua velocità e flessibilità. Il preparatore atletico ha spiegato che nel tennis è fondamentale che la forza specifica per eseguire un gesto sia esplosiva. "Non demonizzo i lavori di forza però, con il fisico di Jannik, l’aspetto funzionale è più importante - ha sottolineato - Nel tennis ci sono tre aree che devono concatenarsi di concerto: fisico, mente e tecnica".

I cambiamenti di Sinner

È pur vero che tre mesi totalmente diversi e particolari possono "alineare" un atleta da sempre abituato a fare un certo tipo di vita: è stato dunque fondamentale motivarlo e sollecitarlo. Il suo team lo ha "sfidato" continuamente con cose nuove e spesso inedite "anche semplici: una partita a golf, la visita di un museo… Ampliare la sfera mentale permette di presentarsi all’allenamento più freschi. Però è altrettanto vero che una certa ripetitività è utile al confronto, senza correre il rischio di ingabbiare il giocatore in qualcosa di troppo monotono".

Marco Panichi e il team Sinner è soddisfatto soprattutto perché durante lo stop forzato l'altoatesino ha scoperto cose nuove e stimolanti.

"In questi tre mesi, inoltre, si è preso del tempo libero per se stesso: si è riscoperto. La detossificazione è in atto. Sono molto contento: a livello mentale è trasformato. A Roma tornerà con un’enorme motivazione e un’importante freschezza".

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