Roma - Il pil italiano nel 2009 si contrarrà del 4,2% ma ci sarà una lieve ripresa nel 2010, anno in cui si assisterà ad una crescita dell’economia dello 0,3%. Sono le previsioni contenute nella Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica per il 2009 (Ruef).
La ripresa nel 2010 Anno nero per l’economia italiana nel 2009. Il pil è previsto in calo a -4,2%, ben oltre le ultime previsioni. Timidi segnali di ripresa solo l’anno prossimo, quando la crescita del Prodotto interno lordo tornerà positiva a +0,3%. "Tenuto conto della persistente debolezza della congiuntura internazionale e del trascinamento negativo ereditato dall’anno precedente, nel 2009 - si legge nel documento - il pil è stimato contrarsi del 4,2%", 2,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima indicata nell’Aggiornamento del programma di stabilità dello scorso febbraio (-2%). Il Tesoro prospetta una "modesta ripresa" a partire dal secondo trimestre del prossimo anno. Nel periodo 2010-2011 il pil è proiettato crescere dello 0,7%.
La speranza del Tesoro Le prospettive economiche globali "si sono deteriorate negli ultimi mesi" ma allo stesso tempo "sono aumentati gli sforzi tanto dei governi nazionali quanto degli organismi e delle sedi sovranazionali". Ora, quindi, "si guarda con qualche speranza alla possibilità di rallentamento dell’attuale fase di crisi". "Rallentamento che - spiega il ministero - dipende da fattori numerosi e variabili: dal ristabilimento di un’adeguata crescita a livello mondiale alla conservazione del commercio mondiale; dal miglioramento della situazione occupazione fino a una nuova spinta verso il progresso sociale".
Un'economia solida L’economia italiana è risultata essere "meno esposta ai rischi specifici della crisi, anche se ha subito pesantemente il suo impatto indiretto". In particolare, il sistema bancario italiano appare "meno vulnerabile alla crisi finanziaria e l’impatto sui bilanci delle banche resta contenuto rispetto ad altri paesi". "Le famiglie italiane - prosegue il documento - sono meno indebitate rispetto alla media dell’area euro. Non ci sono in Italia squilibri interni che hanno contribuito ad appesantire, e in alcuni casi hanno determinato, l’attuale congiuntura sfavorevole di altri Paesi. Questo - viene sottolineato - lascia pensare che, non appena sarà superata l’attuale fase di difficoltà della domanda mondiale, l’economia italiana potrà contare su una base più solida per la sua ripresa. L’attuale crisi rappresenta un’opportunità di cambiamento e di sviluppo per l’Italia, un’opportunità che deve essere colta".
Decelera l'inflazione Decelera l’inflazione nel 2009 rispetto allo scorso anno. Secondo le previsioni della Ruef, il deflatore dei consumi privati è atteso crescere allo 0,7% "per effetto congiunto del calo dei prezzi delle materie prime e della riduzione della domanda". L’inflazione al consumo è prevista attestarsi in media al di sotto dell’1%.
Deficit e debito In aumento il deficit-pil italiano e il debito pubblico italiano. Nel 2009, il disavanzo si attesterà al 4,6% del pil, superiore di 0,9 punti percentuali rispetto alla stima elaborata a febbraio nell’Aggiornamento del Patto di stabilità interno (3,7%). Il livello di indebitamento nel 2010 si attesterà sullo stesso livello del 2009, per iniziare a scendere a partire dal 2011, anno in cui dovrebbe collocarsi al 4,3%. Il debito si attesterà quest’anno al 114,3% del pil, per poi salire ancora al 117,1% l’anno prossimo e a 118,3% nel 2011. Il Tesoro ha rivisto quindi le stime in aumento: secondo le previsioni contenute nell’Aggiornamento del Patto di stabilità interno, pubblicate a febbraio, il debito-pil era visto quest’anno al 110,5%, l’anno prossimo a 112% e nel 2011 a 111,6%.
Cala il gettito fiscale Inversione di tendenza per le entrate fiscali. Nel 2009 il gettito tributario è stimato in riduzione del 2,1% (-1,3% per i tributi diretti e -3% per quelli indiretti), mentre quello contributivo cresce dello 0,8%.
Le spese correnti, al netto degli interessi, sono stimate in aumento del 3,6%, quelle in conto capitale in aumento dell’8,5%. La dinamica della spesa per interessi è prevista in riduzione del 5,5%, "grazie alla consistente riduzione dei tassi di interesse e nonostante il rilevante aumento del fabbisogno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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