Dal verismo all'occulto: finalmente l'Italia può leggere tutto Capuana

Al via l'Edizione nazionale delle opere del grande scrittore siciliano. Un'impresa monumentale in 40 volumi che conterranno tutta la sua produzione: dai romanzi veristi alle novelle, dalle fiabe al teatro, fino ai saggi in cui manifestò i suoi interessi esoterici

Un monumento di carta a uno dei grandi spiriti delle Lettere italiane: con l'uscita del volume "Cronache teatrali", curato da Gianni Oliva, si inaugura in questi giorni la nuova Edizione Nazionale delle Opere di Luigi Capuana, pubblicata dalla Salerno Editrice: un imponente lavoro di recupero e di definizione filologica dei testi, che vede impegnata, da quasi un decennio, una nutrita squadra di italianisti sotto la presidenza dell'accademico dei Lincei Gianvito Resta. Il libro che segna il debutto della monumentale impresa è in distribuzione da ieri, 11 novembre. Nel giro di qualche anno l'opera completa dello scrittore siciliano Luigi Capuana (1839-1915), uno degli esponenti più celebri della scuola verista insieme a Giovanni Verga, sarà a disposizione degli studiosi e dei lettori. Complessivamente sono previsti 40 volumi: 5 di romanzi, 12 di novelle, 5 di fiabe e racconti per ragazzi, 4 di teatro, 6 di poesie e scritti critici, 3 di operette, 3 di carteggi, 2 di bibliografia.

Poche sono state le opere di Capuana ristampate nell'ultimo mezzo secolo, e quasi mai in edizione criticamente attendibile, anche per effetto della lunga cattività (secondo un destino condiviso con le carte verghiane) cui è stato soggetto il fondo autografo di Mineo (Catania), solo da qualche decennio catalogato, ordinato e messo a disposizione degli studiosi. "Di qui la necessità di dar vita a un'edizione organica e filologicamente accertata della sua opera omnia, di cui sono attualmente disponibili solo lacerti, in stampe generalmente inadeguate", spiega il professor Enrico Malato, presidente della casa editrice Salerno.

E così si potranno ri-leggere capolavori della nostra letteratura come i romanzi "Giacinta" (1879) e "Il Marchese di Roccaverdina" (1901), raccolte di novelle e racconti come "Profili di donne" (1877), "Storia fosca" (1883) o "Il Decameroncino" (1901) - solo per questo aspetto della sua produzione sono previsti 12 volumi - e poi le fiabe di "C'era una volta", "State a sentire!", "Tirituf" il teatro in lingua e in dialetto, i saggi...

Romanziere, novelliere, poeta, drammaturgo, critico di teatro e di narrativa, traduttore, librettista, scrittore per l'infanzia, cultore di scienze naturali e occulte, propugnatore, sulla scia dei naturalisti francesi, del verbo verista, poi pervenuto attraverso una onnivora curiosità intellettuale a nuovi approdi di evoluzione culturale (dal romanzo psicopatologico ai prodromi del romanzo decadente), Luigi Capuana è una figura complessa nel panorama letterario a cavallo tra Otto e Novecento, ancora lontana da una sicura focalizzazione storico-critica.

"Proprio l'eclettismo della sua personalità - ha ricordato il professor Resta - ha contribuito a relegare talvolta nell'ambito di un superiore dilettantismo quelli che furono, invece, geniali precorrimenti e tentativi portati avanti con lucida coscienza teorica".

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