Festival di Cannes

L’osanna (a mezzo Palma d’Oro) del baratro, l’alba nera di un cinema che ci auguriamo nato morto, la vittoria consacrata della turpitudine multisensoriale. Può darsi sia arte, di sicuro abbrutente

Serena Nannelli
“Titane”, il limite è superato e non giova a nessuno
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