Friedman: "Clinton colpevole di una sciagurata politica estera quando era Segretario di Stato con Obama"
Lite tra il giornalista americano Alan Friedman e Paolo Liguori, direttore TgCom24, a "L’aria che tira" su La7 quando il giornalista italiano difende la sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo (M5S). “Fa bene a restare, risponde ai suoi elettori non al movimento”, afferma Liguori. “Ma cosa hai mangiato questa mattina? Hai mal di stomaco? Chi è questo tizio? Volgare, cafone“ la replica di Friedman. La bagarre è poi continuata per alcune decine di secondi con un forte battibecco tra i due. Una bagarre che ha lasciato interdetti gli altri ospiti in studio.
Lite tra il giornalista americano Alan Friedman e Paolo Liguori, direttore TgCom24, a "L’aria che tira" su La7 quando il giornalista italiano difende la sindaca di Quarto, Rosa Capuozzo (M5S)
Il politologo parla in tv di un acceso diverbio avuto con Riotta su Re Giorgio. Gli scappa l'insulto. E cala il gelo in studio
Alan Friedman, ospite de L'aria che tira, racconta l'acceso confronto avuto con Gianni Riotta durante la presentazione del suo libro a New York: "Certe cose in Italia non si possono dire". Mentre si parla di politica e di attualità il politologo americano parla di quanto avvenuto pochi giorni prima. Racconta di "un dibattito con Johnny Riotta" avvenuto la settimana precedente negli Stati Uniti. A questo punto la conduttrice Myrta Merlino intanto gli chiedono se davvero chiama Riotta "Johnny", e Friedman senza giri di parole conferma di chiamare il suo collega "Gianni" con la versione anglosasosne del suo nome. Ma perché l'autore di My Way racconta del "simposio" tenuto insieme al giornalista italiano? A questo punto incalzato dalla conduttrice, Friedman vuota il sacco e a questo punto si lascia andare ad un vero e proprio insulto sull'ex presidente della repubblica: "Abbiamo litigato su Giorgio Napolitano - spiega -, perché io ho detto una cosa che in Italia non si può dire. In Italia, mi ha detto, non si può chiamare un ex presidente vecchio scorreggione...". In studio gelo e risatine a denti stretti, con la Merlino che interviene: "Non abbiamo sentito nulla...". E Friedman chiude: "Io non ho detto nulla". Ma l'ha detto. E di certo l'insulto farà discutere.
Martino boccia gli economisti che vogliono resuscitare Keynes: "Un’illusione". E lancia un monito: "Lo Stato si limiti a fornire un quadro giuridico entro cui i mercati possono funzionare"
Il premio Nobel per l'Economia del 1970 è morto ieri all'età di 94 anni. Con i suoi studi ha contribuito a porre le basi della moderna economia ed ha ottenuto successo nell'applicare rigorosi metodi matematici per il bilanciamento della dinamica tra prezzi, domanda e offerta