Da Milano a Palermo, da Bologna a Napoli (guarda il video). L'onda dei manifestanti No Tav continua a bloccare l'Italia dopo l'incidente di lunedì scorso che è quasi costato la vita a Luca Abbà. Alberto Perino lancia il grido di battaglia: "Vogliono che torniamo a casa ma noi non ci ritorneremo. Li faremo impazzire tutti". Disordini nelle principali città d'Italia. A Milano gli antagonisti "belano" in faccia ai poliziotti (guarda il video). A Roma prendono d'assalto la sede nazionale dei Democratici. Tensione a Genova: chiusa la Stazione Brignole e passeggeri inferociti. Bloccato un treno a Torino. La Cancellieri: "Pronti al dialogo, ma l'opera va avanti"
Marco Bruno, il militante che ha insultato il carabiniere, non molto tempo fa fu fermato con oggetti contundenti. Ieri in Val di Susa la polizia lo ha trascinato via dai blocchi stradali.VIDEO. FOTO: Bruno portato via.VIDEO: Lo sgombero. Agenti feriti, botte ai cronisti: nuovi assalti a treni e strade. Il Giornale lancia "Siamo tutti pecorelle". E ora spopola anche su Twitter #siamotuttipecorelle
Il comandante generale dei carabinieri ringrazia il carabiniere. E lui si schermisce: "Non sono un eroe"
Portati via uno ad uno i manifestanti dallo svincolo di Chianocco sulla A32. Tra loro anche Marco Bruno, il giovane che ieri ha provocato il carabiniere chiamandolo "pecorella": VIDEO. FOTO: Bruno portato via VIDEO: Lo sgombero Su Twitter spopola #siamotuttipecorelle Una trentina a volto coperto bloccano i binari a Genova. E la Francia plaude all'Italia. Disordini anche a Genova e Ivrea
Un No Tav insulta un carabiniere: lo chiama "pecorella" e fa di tutto per fargli saltare i nervi. Il militare resta in silenzio e riceve l'encomio del comandante. Il Cav: "Questa è l'Italia migliore". Su Twitter già spopola #siamotuttipecorelle
Sgomberato il blocco sulla A32, ma continuano gli scontri. Operatore del Corriere con il naso rotto. VIDEO: L'aggressione ai giornalisti del Tgcom24
Nel video del Corriere.it Bruno Marco insulta il militare: "Per quello che guadagni non vale la pena stare qui". Ora rischia fino a tre anni di carcere
Vicino alla sede napoletana del quotidiano Roma compare una scritta ingiuriosa rivolta a Sallusti, accompagnata da una stella a cinque punte
Il nostro quotidiano e Libero finiscono nel mirino di Indymedia. La nostra colpa è aver mostrato ai lettori quello che gli antagonisti scrivono: incitazioni alla guerriglia e minacce di morte. Ma per loro siamo "un giornale di merda"