Arrestato nel Napoletano un 35enne accusato di 4 rapine avvenuto in 3 giorni ai danni di distributori di carburante
Cicchetti low cost, canne in libertà e possibilità di intrattenersi con gli amici per ore, senza limiti. Sono le condizioni che hanno reso piazza Bellini da sito testimonianza della storia di Napoli, e da luogo di ritrovo - quale era - di intellettuali, a uno dei principali luoghi in cui si concentra la movida napoletana. Alcolici offerti dai baretti a prezzi vantaggiosi e la facile reperibilità di sostanze stupefacenti l'hanno resa posto ideale per chi vuole sballarsi. Di notte ad affollarla sono soprattutto i giovani, che la inondano principalmente nei fine settimana, arrecando non pochi disagi ai residenti. L’ultima ordinanza del sindaco De Magistris dispone, tra le altre cose, il divieto di vendita di alcol da asporto e di bevande in vetro e lattina a partire dalla mezzanotte. Stabilisce, inoltre, un orario di chiusura dei locali, ai quali si impone anche di adottare misure interne contro i rumori molesti. Ma basta passare 10 minuti in piazza Bellini per assistere alle continue trasgressioni
Nelle notti della piazza del centro storico di Napoli diventata uno dei luoghi principali della movida, tra alcol, droga e confusione
Le immagini da uno dei luoghi prediletti della movida napoletana, piazza Bellini
Abbiamo fatto un giro tra i locali notturni del centro storico di Napoli e questa è la situazione che abbiamo trovato
Musica, alcol e droga animano le serate in molti locali notturni. Anche a Napoli. Abbiamo fatto un giro nei locali del centro storico e questa è la situazione che abbiamo trovato. Le notti brave cominciano nei baretti disseminati tra piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore e via Mezzocannone. Per uno schortino basta un euro. Dei pusher di sostanze stupefacenti sono a portata di mano, si trovano ad ogni angolo. Poi, a notte fonda, si entra in discoteca
Non è solo uno dei fiumi più inquinati d’Europa. Il Sarno rappresenta un pericolo per chi popola il suo bacino idrografico anche per l’elevato rischio di esondazioni. E per averne un’idea basta fare un giro tra le campagne attraversate dai suoi affluenti. Ci sono canali ostruiti dal sedime. La melma ha alzato così tanto i fondali che l’acqua ha raggiunto il livello dei piani viabili dei ponticelli che permettono di attraversarli. E quando piove l’acqua che contengono (resa torbida dall’inquinamento) finisce per inondare i terreni coltivati e le case dei contadini. Un pericolo e un danno enorme per l’economica locale, per quei piccoli agricoltori che ancora resistono e per il territorio. Ci vorranno ancora anni prima dell’avvio delle opere previste dal Grande Progetto Sarno per la sicurezza idraulica del fiume. Intanto, il pericolo di esondazioni è concreto e resta imminente. E la speranza è che nel frattempo non si dovrà parlare ancora di tragedie annunciate
Tra le campagne dell’agro nocerino-sarnese i canali risultano ostruiti e l’acqua ha finito per far raggiungere i piani viabili dei ponti. Ma per la sicurezza idraulica del fiume Sarno bisogna ancora aspettare
La melma accumulata nei canali tributari del fiume Sarno ha alzato i livelli dell'acqua fino ai piani viabili. Il sedime, in qualche caso, ha finito per ostruire i corsi d'acqua. Le immagini documentano le condizioni in cui si presentano tra le campagne dell'agro nocerino-sarnese
Le immagini del fiume Sarno, uno dei corsi d'acqua più inquinati d'Europa