Sarebbe un epilogo poco divertente se Enrico Vaime (1936-2021), umorista sfavillante, fosse finito davvero all'inferno come auspicava per se stesso, ritenendolo il luogo più adatto per protrarre, nell'aldilà, le sue birichinate
Correva l'anno 1987 e i dirigenti Rai, dovendo fronteggiare l'esodo delle star verso le emittenze berlusconiane, tirarono fuori dal cilindro l'idea del sabato sera ad Adriano Celentano
È stato un protagonista dimenticato del nostro cinema. Che merita la riscoperta
Premesso che il sangue dei vinti è meritevole sempre di rispetto, tanto più doveroso è applicare il principio a Luisa Ferida, attrice cinematografica ritrovatasi in mezzo ai vinti perché il destino la trascinò in contingenze storiche più grandi di lei
Eterno femminino e orgoglio di genere per un ruolo che cambia
Quant'è bella giovinezza dei nativi digitali, con la fortuna di avere una vita davanti, però che peccato che la più parte di essi viva in un eterno presente ignorando le cose belle del passato
Aveva la stoffa dei Sordi e dei Mastroianni solo che era più sfortunato e meno oculato nell'autogestirsi. Era bravo quando interpretava opere di Miller, Svevo, Ginzburg. Ma era bravo uguale quando interpretava il borghese impattante sulle curve della Fenech e della Bouchet