Pakistan

È sera e nonostante la luce del sole stia calando, nella fabbrica di mattoni di Manaawalla, ancora, incessantemente, decine di uomini, donne e bambini, con la schiena piegata, i volti macchiati dalla terra e dallo sforzo e le mani consumate dal peso dei parallelepipedi, continuano a lavorare. È solo una delle numerose fornaci dove vengono prodotti i laterizi, nella campagna pachistana di Lahore, ma è un posto eloquente per comprendere il dramma della discriminazione dei cristiani, nel Pakistan odierno

Daniele Bellocchio
Il martirio dei cristiani ​prosegue nel silenzio

”Oggi in Pakistan i cristiani, tra cattolici e protestanti, sono il 2% della popolazione. Il problema è che i cristiani sono vittime della discriminazione e questo ha costretto gran parte della minoranza cristiana a dover vivere facendo i lavori più umili. Poi, un’altra difficoltà che abbiamo come cattolici, è che parte della popolazione islamica del Pakistan ritiene che i non musulmani siano diversi e che non debbano godere dei loro stessi diritti. Non è una legge scritta, è un pregiudizio insito nel tessuto sociale di questo Paese”. A parlare è Joseph Coutts arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan che ha rilasciato un’intervista esclusiva per Gli Occhi della guerra

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Il vescovo che difende i cristiani perseguitati

In Pakistan gli islamici costringono i cattolici a lavorare nelle fabbriche di mattoni. Alcuni vengono bruciati vivi

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Schiavi perché cristiani
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