"Quelle disposizioni ci ammazzeranno, così è impossibile riaprire". E' un mantra che risuona, giorno e notte, tra gli esercenti di Sanremo, che oggi hanno celebrato il funerale delle proprie attività. A parità di spese, ma con incassi che crolleranno di almeno il settanta per cento: chi gestisce un bar o un ristorante non ne vuole sapere di riaprire. Sotto accusa c'è il governo Conte dal quale non sono ancora arrivati degli aiuti concreti. Nelle voci degli intervistati, dunque, ascoltiamo il dramma di chi rischia di perdere tutto.
Circa 200 partite Iva hanno riempito piazza Colombo, nel pomeriggio, a Sanremo, per portare l'attenzione sulle disastrose condizioni economiche in cui si trovano molti imprenditori, commercianti e artigiani e per chiedere garanzie al governo Conte. Il premier, in particolare, è accusato di aver raccontato solo bugie agli italiani, tralasciando i veri aiuti. Mantenendo le distanze di sicurezza e armati di mascherina, i manifestanti hanno improvvisato una distribuzione di pane e cipolle, per sottolineare come le categorie siano ormai alla fame. Non sono mancate accuse ai sindacati e alle associazioni dei lavoratori, considerati troppo distanti in un momento cruciale per l'Italia.
Oltre 200 partite Iva hanno improvvisato un flash mob di protesta, nel pomeriggio, a Sanremo, distribuendo pane e cipolle, a riprova che le categorie produttive sono ormai alla fame. Accuse pesanti sono state mosse contro il governo e il premier Conte, quest'ultimo additato come un pinocchio. Imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti, ma anche dipendenti, hanno chiesto garanzie e aiuti concreti. "Non è una minaccia quella di oggi - ha affermato Maurizio Punto, uno degli organizzatori - ma se continuerà in questa maniera, saremo costretti ad alzare i toni della protesta, che resterà comunque sempre pacifica". Molte le persone che hanno sottolineato la difficoltà ad assicurare il sostengo della propria famiglia.
In 200 in piazza a Sanremo per distribuire pane e cipolle e sottolineare come le categorie siano ormai alla fame. Non sono mancate accuse ai sindacati e alle associazioni dei lavoratori, considerati troppo distanti in un momento cruciale per l'Italia
Sono oltre 200 le partite Iva, soprattutto imprenditori, ma anche commercianti, artigiani e dipendenti, che, nel rispetto delle distanze e indossando la mascherina, nel pomeriggio hanno manifestato in piazza Colombo a Sanremo, accusando il governo Conte di averli abbandonati a sé stessi, sommersi dai debiti e senza garanzie per il futuro. Molti i commercianti che hanno puntato il dito contro i sindacati e le associazioni di categoria, a loro volta accusate di essere latitanti. Nel corso della manifestazione gli organizzatori hanno distribuito pane e cipolle. "È quello che oggi riusciamo a darvi - ha affermato Maurizio Pinto cel Movimento imprese italiane - ma la prossima settimana non avremo neanche più quello. Non vogliamo minacciare nessuno, ma se continuerà di questo passo, alzeremo i toni della protesta che avverrà sempre in modo pacifico".
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