
Il taglio del cuneo fiscale approvato dal governo nel giorno della Festa del Lavoro, il 1°maggio, avrà effetti immediati e redditizi sulla busta paga dei lavoratori con aumenti rispetto al periodo precedente anche di 100 euro netti al mese. I conti sono stati effettuati dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con una tabella riepilogativa del guadagno netto soprattutto per le fasce di reddito fino a 2.500 euro mensili.
I calcoli fascia per fascia
Ecco, quindi, i benefici che saranno effettivi per tutto l'anno fino al 31 dicembre 2023:
- chi percepisce uno stipendio di 1.200 euro mensili, prima del Decreto Calderone aveva una riduzione pari 36 euro, mentre la riduzione attuale è di 84 euro: conti alla mano, quindi, il guadagno netto in busta paga sarà di 48 euro (84-36);
- chi percepisce uno stipendio di 1.600 euro mensili, invece, prima del decreto del ministro del Lavoro beneficiava di una riduzione pari a 48 euro, adesso la riduzione è di 112 euro, ossia 64 euro nette in busta paga;
- chi guadagna 1.800 euro, in passato beneficiava di una riduzione di 54 euro, adesso invece è pari a 126 euro con un guadagno netto di 72 euro mensili; gli stipendi di duemila euro avevano una riduzione di 40 euro che oggi è diventata 120 euro, ecco che in busta paga si ritroveranno 80 euro netti;
- chi percepisce uno stipendio di 2.500 euro al mese, se prima aveva una riduzione di 50 euro, adesso sarà di 150 euro, ossia 100 euro netti, in più, in busta paga fino alla fine dell'anno.
L'effetto dei tagli
Questi numeri sono gli effetti, tangibili, delle sforbiciate al cuneo fiscale che, come abbiamo visto sul Giornale, permette uno sgravio di contributi che balza al 7% (prima era il 3%) per i redditi fino a 25mila euro e balza al 6% (dal 2% di prima) per i redditi che arrivano fino a 35mila euro l'anno. Per quanto riguarda il futuro del cuneo fiscale, "il governo ha scelto di dare continuità al taglio del cuneo fiscale. C'è la nostra volontà di impegnarci per arrivare nel corso della legislatura al taglio del 5%", ha dichiarato il 2 maggio il ministro del Lavoro, Marina Calderone. I benefici annunciati dal governo si evincono, quindi, sui numeri di cui abbiamo parlato e l'altra ottima notizia sarà la tredicesima detassata a fine anno.
Cosa cambia sulla tredicesima
Prima che nel 2024 possa diventare strutturale, grazie ai tagli fino a 3-4 miliardi avremo una busta paga più ricca a fine anno con guadagni netti fino a 120 euro per i
lavoratori che guadagnano 28mila euro l'anno e un importante aiuto al ceto medio ma questa somma supera anche 200 euro per gli stipendi fino a 35mila euro e poco più di 400 euro per chi annualmente porta a casa 50mila euro.
Stessa cosa per la tredicesima. Aspettate di vederla prima di farci affidamento per comprare lo scooter per vostro figlio.
per i lavoratori che guadagnano 28mila euro l'anno e un importante aiuto al ceto medio ma questa somma supera anche 200 euro per gli stipendi fino a 35mila euro e poco più di 400 euro per chi annualmente porta a casa 50mila euro.
Al contrario invece il problema del mancato decalage esiste.
Con 36000k€ di RAL si prende un netto più basso di 35000k€ di RAL.
Quindi non è solo una mancetta, ma è anche fatta male.
Per fortuna che questo governo doveva accontentare il ceto medio.
Le auguro di guadagnare piu’ di 50 mila euro. Ma mi dispiace: non vi e’ nulla di deciso sulla tredicesima (per chi la prende) e le assicuro che per redditi pseudo-alti, in genere di chi si e’ fatto il classico mazzo, non ci sara’ nulla.
L’unica cosa certa e’ che, oggi, salvo correttivi, vi e’ uno scalone per cui basta un euro in piu’ ai 35000 e non hai diritto a nulla. Fatevi decurtare qualcosina se siete al limite per non rischiare di perdere il bonus. Intanto il gioco e’ fatto e l’inflazione si mangera’ tutto con latte, pane, caffe o camomilla. Non ci comprerete lo smartphone da regalare alla figliola.
28000 euro l'anno lordi significa meno di 20000 euro netti, se li dividi per 14 mensilità, non raggiunge neanche 1500 euro al mese, se consideri una famiglia di tre persone e l'affitto da pagare, questi non è in grado neanche di acquistare un gelato la domenica.
Bisogna aumentare le detrazioni fiscali per stipendi bassi soprattutto monoredditi.
MA nessuno lo capisce.
Chi guadagna 2500€ netti non prende niente.
Inoltre si tratta di riduzioni di imposte, nei redditi bassi meno di 0 tasse non puoi pagare, quello è il limite, poi bisogna agire sull'aumento di reddito.
Ma questo dovrebbero farlo i nostri amici imprenditori, e a loro non interessa, preferiscono dare gli stipendi da fame e lamentarsi di non trovare gente che lavora.
Il paradosso sono i lavoratori che si schierano dalla loro parte.
La sinistra vuole toglierle la casa con la patrimoniale per mantenere milioni di raccomandati nei posti pubblici e dato che non ci riesce in Italia lo fa in Europa imponendo ristrutturazioni impossibili e costosissime.
Canone TV e bollo auto e accise per ora niente.
Taglieranno gli asili, le scuole la sanità.
Per l'anno prossimo vedremo...
Per inciso, ieri Morelli a Skytg24 ha sostanzialmente confermato che questa non sarà una riforma strutturale, ma solo per andare incontro al problema temporaneo dell'inflazione.
Le riforme strutturali che interessano invece si fanno, vedi 15% fino a 85k per i liberi professionisti.
Toccando la parte contributiva che viene dedotta dal reddito aumenta l’imponibile e ne beneficia (poco) anche il fisco. Non ho fatto i conti ma bisogna verificare se si salta in una aliquota piu’ alta per cui si perde ancora qualcosa in piu’.
Bisogna finirla con le partite di giro.
Anche l’inflazione e’ un loop. Si aumentano di poco (alcuni) redditi fissi (in genere quelli bassi) i quali vengono assorbiti da aumenti per beni primari ed il gioco e’ fatto. Anzi la somma non fa zero ma fa + inflazione.
Tra l'altro per pochi mesi, fino a fine anno.
Servono interventi strutturali non cerottini.
L’importo del credito era di 640 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresceva fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro.Quindi a mio avviso ,secondo quanto riportato nell'articolo, il provvedimento attuale migliorerebbe le buste paga rispetto al bonus Renzi.Concordo con lei che debba diventare strutturale.
Fino a 8.174 euro è prevista la cosiddetta “no tax area”: i contribuenti che percepiscono redditi fino al limite indicato “non dovranno pagare tasse”, in quanto l’imposta non è dovuta.
Invece di fare tutti questi calcoli, togliete dalle buste paga di chi lavora e dalle pensioni, la trattenuta dell'IRPEF Regionale e Comunale che questi enti locali accumulano per dare il servizio del nulla...............
Non si deve tagliare il cuneo perché il taglio del cuneo porta benefici direttamente proporzionali al reddito. .
Bisogna aumentare le detrazioni fiscali per stipendi bassi soprattutto monoredditi e figli a carico .
MA nessuno lo capisce.
A proposito , ma dove è finito il fattore familiare tanto voluto da Meloni ?