"Venduti due satelliti spia": gli strani affari tra Pechino e la Wagner

Il gruppo paramilitare russo ha firmato un contratto con una società cinese per acquisire due satelliti: immagini utilizzate anche Yevgeny Prigozhin

"Venduti due satelliti spia": gli strani affari tra Pechino e la Wagner
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Neutralità? Sul piano diplomatico sì, ma gli affari sono affari. Lo scorso aprile, Pechino ha dichiarato che non avrebbe venduto armi ad alcuna delle parti coinvolte nella guerra in Ucraina. Armi no, ma come si è scoperto lo scorso luglio, grazie a un'inchiesta di Politico, la Cina rifornisce abbondantemente la Russia di materiale ad uso militare. I documenti doganali, infatti, hanno rilevato che i russi avrebbero fatto ordini per centinaia di migliaia di giubbotti antiproiettile ed elmetti prodotti dai cinesi di Shanghai H Win. Ora, una nuova inchiesta, questa volta dell'Afp, svela il legame tra una società cinese e il gruppo paramilitare russo Wagner. Secondo un contratto commerciale redatto in inglese e russo e firmato il 15 novembre 2022, la Beijing Yunze Technology Co. Ltd avrebbe infatti venduto due satelliti ad altissima risoluzione appartenenti al gigante spaziale cinese Chang Guang Satellite Technology (Cgst) alla Nika-Frut, una società vicina al gruppo Wagner, per circa 31 milioni di dollari.

I documenti "inchiodano" la società cinese

Il contratto prevedeva anche una fornitura di immagini su richiesta provenienti dalla costellazione di satelliti della Cgst: questo il ha permesso a Wagner di ottenere immagini satellitari sia dell'Ucraina, sia dei Paesi africani nei quali il gruppo paramilitare è attivo, tra cui Libia, Sudan, Repubblica Centrafricana e Mali, secondo quanto ha dichiarato la fonte anonima all'Afp. Secondo la stessa fonte, Wagner ha persino ordinato immagini del territorio russo alla fine di maggio 2023: una "mappa" impiegata il 24 giugno 2023 durante la “marcia della giustizia” su Mosca indetta da Prigozhin per protestare contro la leadership militare della Federazione Russa. Con questo contratto, ancora attivo secondo la fonte, Wagner ha acquisito anche il diritto di fare offerte per altre immagini satellitari alla rete cinese Cgst, che oggi dispone di circa 100 satelliti e punta a raggiungerne 300 entro il 2025.

Gregory Falco, ricercatore aerospaziale presso la Cornell University negli Stati Uniti, ha dichiarato all'Afp che l'uso della tecnologia cinese da parte di Wagner dimostra i limiti della Russia nel settore e il suo assoluto bisogno di "know-how" in ambito tecnologico. "La Russia non ha questo tipo di capacità. Il loro programma satellitare non ha dato buoni risultati di recente" ha aggiunto. La notizia non soprende affatto gli Stati Uniti, maggiori sponsor dell'Ucraina nella guerra contro la Russia. Il 24 febbraio scorso, infatti, il Dipartimento del Commercio Usa, sulla base di una decisione di una commissione bipartisan, ha annunciato che avrebbe aggiunto la società cinese Beijing Yunze Co. Technology di Pechino nella lista delle società oggetto di sanzioni.

"Bomba sull'aereo che ha ucciso Prigozhin"

Dopo aver nominato il colonnello 61enne Andrei Troshev, già ufficiale della Wagner, nuovo Comandante del gruppo di mercenari che combatte in Ucraina, che ha confermato ancora una volta il piano del Cremlino di integrare nell'esercito regolare russo i leader del gruppo Wagner, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a parlare della morte di Yevgeny Prigozhin, morto lo scorso 23 agosto dopo che il suo aereo, con a bordo 10 persone, si è schiantato a nord di Mosca mentre era in viaggio verso S.Pietroburgo. Putin ha suggerito che l'incidente aereo che ha ucciso il capo della Wagner è stato causato dalla detonazione di una bomba esplosa all'interno dell'aereo. Secondo Putin, dunque, l'aereo su cui viaggiava Prigozhin non è stato abbattuto: "Nei corpi dei morti nel disastro aereo sono stati trovati frammenti di granate a mano" ha detto Putin a una riunione del Valdai Discussion Club.

"Non c'è stato alcun impatto esterno sull'aereo - questo è già un fatto accertato", ha ribadito leader russo, sembrando smentire le affermazioni dei funzionari degli Stati Uniti che ritenevano che l'aereo fosse stato abbattuto. Rimane da capire chi e perché avrebbe deciso di posizionare una bomba sul jet sul quale viaggiava l'imprenditore e fondatore del gruppo paramilitare.

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