Il poliziotto accoltellato a Milano respira autonomamente e risponde alle domande

Respira autonomamente e risponde agli stimoli: le condizioni di salute del poliziotto Di Martino accoltellato giovedì scorso da un marocchino alla stazione di Lambrate

Il poliziotto accoltellato a Milano respira autonomamente e risponde alle domande
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Finalmente una buona notizia sullo stato di salute di Christian Di Martino, vice ispettore della Polizia di Stato accoltellato lo scorso giovedì alla stazione ferroviaria di Milano Lambrate da un marocchino: il poliziotto che ha subìto ben cinque arresti cardiaci e per il quale si sono rese necessarie 70 trasfusioni, secondo fonti dell'Ansa si è risvegliato e riesce a respirare autonomamente senza l'aiuto di mezzi meccanici. "È stato estubato a 48 ore dall'intervento - hanno fatto sapere fonti ospedaliere specificando che "il paziente non è però sveglio e non sta parlando ma ha reagito a qualche stimolo iniziale".

Le risposte alla polizia

Le condizioni di salute, quindi, sono in miglioramento ma non avrebbe risposto a nessuna domanda come reso noto in un primo momento. "Il paziente resta in prognosi riservata e la sua condizione è ancora considerata grave anche se prevale un cauto ottimismo". Nelle ultime ore era arrivato il tributo social della Polizia di Stato che in un video con tanti applausi riservati nei suoi confronti oltre a parole di coraggio e pronta ripresa. "Ci uniamo alla vicinanza e all'affetto degli allievi agenti della Scuola di Peschiera del Garda per il vice ispettore Christian Di Martino delle Volanti della questura di Milano che in questi giorni sta lottando per la vita dopo il grave ferimento in servizio". Ricordiamo che nella giornata di ieri, sabato 11 maggio, il polizzioto è stato trasferito in terapia intensiva in prognosi sempre riservata.

La ricostruzione della vicenda

I fatti sono avvenuti notte di giovedì scorso quando Hassan Hamis, un marocchino che vive irregolarmente nel nostro Paese da più di 20 anni ha colpito con dei sassi una donna di 55 anni che viene presa in pieno sulla tempia e cade a terra svenuta: chiamate immediatamente le forza dell'ordine, tra gli agenti arriva il 35enne Di Martino che nonostante la fine del turno lavorativo non si è tirato indietro alla richiesta di soccorso tempestivo. A quel punto, il marocchino prova a scappare lungo i binari mentre viene inseguito dalle forze dell'ordine: il vice ispettore gli ordina di non continuare a scappare facendogli capire di avere con sé il taser, dispositivo a energia condotta per bloccare i malintenzionati e delinquenti con le scariche elettriche. Dopo l'avvertimento Di Martino è passato ai fatti colpendo il marocchino su una gamba e all'addome.

Le cose, purtroppo, non vanno per il verso giusto visto che Hamis non subisce gli effetti del dispositivo: ne nasce una colluttazione tra i due con il marocchino che esce un coltello dalla tasca del giubbitto e colpisce il poliziotto alla schiena riuscendo a perforare parti vitali quali un rene, la milza e il duodeno: Di Martino non riesce a trattenersi dall'urlare a causa del dolore e della grave perdita di sangue: con estrema velocità arriva un'ambulanza che lo porta al Niguarda per un intervento d'urgenza per salvargli la vita: sono state necessarie decine di sacche di plasma e sangue altrimenti sarebbe

morto.

Subito popo l'intervento il poliziotto è stato dichiarato dai medici in pericolo di vita prima delle ultime ore, fondamentali, in cui secondo le fonti appena citate le sue condizioni sarebbero in netto miglioramento.

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