Nemmeno di fronte ad un'impeccabile azione di polizia riusciamo a riconoscere il valore e l'importanza della nostre forze dell'ordine. Proprio non ce la fanno alcuni cittadini a svestire i panni della polemica-a-tutti-i-costi. È più forte di loro. Quando all'orizzonte appare un distintivo, anche se ha lavorato egregiamente, risorge quel rigurgito anti-divisa che ha contraddistinto per tempo le formazioni e la cultura di sinistra.
Oggi un ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista a Marzabotto, tal Dante Franchi, ha pubblicato un post in cui accusava i poliziotti di essere due fascisti e in quanto tali - di fatto - gli augurava la morte. "Non esistono fascisti buoni vivi", ha scritto. Un ritornello in voga da alcuni giorni sul web, dove la "Rete Antifascista" ha pubblicato gli screenshot di alcuni vecchi post di Luca e Cristian in cui fanno il saluto romano o criticano le politiche pro-immigrazione.
E così è arrivata, sempre via Facebook, la pronta risposta di Giuseppe Brugnano, il segretario regionale calabrese del Coisp - il sindacato indipendente di polizia: "Una certa "sinistra" - scrive - vorrebbe ancora poliziotti morti? Sono vigliacchi senza onore". Leggere le "assurde parole di odio" di Dante Franchi lo hanno (giustamente) indignato: "Chi rischia la vita per salvare quella degli altri è sempre un eroe, chi sputa addosso a chi aiuta gli altri è sempre un vigliacco senza onore". "In Italia - aggiunge - quel qualcosa di buono che c'è, retto con estrema professionalità ed alto senso di dedizione nei confronti dello Stato, viene alla fine strumentalizzato da vecchie ideologie, tenute in piedi da fantasmi del passato e cresciute dall'illusione ottica di 'cattivi maestri' imbevuti di falce e martello. Per un personaggetto del genere, che tra l'altro ci tocca difendere quotidianamente, il problema non è il terrorista ma i colleghi che lo hanno ucciso". E così a quelli che usano "odio" contro gli agenti considerati un "nemico da abbattere", Brugnani risponde: "Anche se una certa "sinistra" ci vuole morti, noi continueremo a difendere gli italiani".
Sulla stessa linea anche Lia Staropoli, Presidente di "ConDivisa": "I 'cattivi maestri' - dice - continuano ad utilizzare i social per indottrinare all’avversione nei confronti delle Forze dell’Ordine, contribuendo a disincentivare i cittadini a cooperare con le divise".
Un grido di sdegno contro chi è sempre pronto a crocifiggere gli uomini in divisa: "Noi cittadini - aggiunge Staropoli - siamo stanchi dell’arroganza di questi individui e di un genere di propaganda che perché espone ad ulteriori rischi e ritorsioni coloro che indossano una divisa e mette in pericolo la sicurezza di tutti noi". Propaganda inutile e di bassa lega che attrae consensi torbidi: "Perché solo i disonesti temono le divise".
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