Posto pubblico per chi ha un permesso di soggiorno o ha lo status di rifugiato. A prevederlo è il ministero dell'Istruzione che ha allargato i concorsi provinciali per il personale Ata anche ai "cittadini di paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno Ce, ai soggiornati di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato o di quello di protezione sussidiaria". Una scelta, quella del ministero di via Trastere che ha fatto infuriare i circa 900 assistenti amministrativi della scuola che da circa 20 anni attendono di essere stabilizzati. Come racconta ilTempo, i precari lamentano di non poter far valere nel concorso in questione il servizio svolto.
Insomma, in sintesi, il comitato spiega che nell’accesso alla valutazione dei titoli si ritrovino nella stessa posizione di partenza di un immigrato che presenta la sua domanda. E adesso il comitato che li rappresenta ha scelto di protestare. La richiesta è di veder riconosciuto una maggiore punteggio o una corsia preferenziale nelle procedure di assunzione rispetto a chi non è mai entrato in un posto scolastico per lavorare. Una guerra tra poveri, insomma che sfocia nell’esasperazione.
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