Ponte Morandi, chiamati a testimoniare gli ex ministri Delrio e Di Pietro

Gli ex ministri alle Infrastrutture Graziano Delrio e Antonio Di Pietro saranno ascoltati, il 19 e il 21 dicembre, come persone informate sui fatti nell'ambito dell'inchiesta della procura di Genova sul crollo di ponte Morandi

Ponte Morandi, chiamati a testimoniare gli ex ministri Delrio e Di Pietro

Mentre il commissario alla ricostruzione Bucci si prepara a scegliere le aziende incaricate della demolizione e ricostruzione di ponte Morandi ("La decisione entro il 14 dicembre", ha fatto sapere il sindaco di Genova), proseguono spedite le indagini della procura di Genova sulle responsabilità legate al crollo del viadotto Polcevera del 14 agosto, costato la vita a 43 persone. Dopo l'audizione dell'ad di Autostrade Castellucci - che si è avvalso della facoltà di non rispondere affidandosi a una memoria difensiva scritta insieme all'avvocato Paola Severino - fonti giudiziarie hanno fatto sapere che anche gli ex ministri alle Infrastrutture Graziano Delrio e Antonio Di Pietro verranno chiamati per essere ascoltati come persone informate sui fatti. I due ex ministri verranno sentiti dai pm rispettivamente il 19 e il 21 dicembre prossimi. Le testimonianze potrebbero contribuire a chiarire il quadro complessivo ripercorrendo le fasi del periodo antecedente il crollo. Negli anni in cui Delrio era stato titolare alle Infrastrutture, si era svolto l'iter per arrivare al piano di retrofitting, vale a dire ristrutturazione del viadotto Polcevera. Mentre nel periodo in cui il Ministero fu guidato da Di Pietro (2006-2008), fu firmata dal governo Prodi la convenzione con Autostrade.

Proprio Delrio, ministro delle Infrastrutture nel quadriennio 2015-2018, era stato oggetto di forti polemiche nelle ore e nei giorni successivi al crollo, con l'accusa - da parte dell'ex senatore Maurizio Rossi - di non avere risposto alle sue interrogazioni parlamentari sui problemi di sicurezza del viadotto Polcevera.

Ma il diretto interessato aveva smentito al meeting Cl di Rimini: "Mai ricevute segnalazioni in merito". Nel mirino anche la sua decisione, come titolare del Ministero, di prolungare la concessione con il gruppo Atlantia dal 2038 al 2042 senza ricevere in cambio adeguate garanzie in termini di interventi di manutenzione.

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