Zanotti: "Sono stato venduto ad Al Qaeda dal mio tassista"

"Sono stato però venduto dal mio tassista abusivo a dei miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo". Questo il racconto fornito ai pm dall'imprenditore Sergio Zanotti, rapito da Al Qaeda tre anni fa

Zanotti: "Sono stato venduto ad Al Qaeda dal mio tassista"

"Sono stato però venduto dal mio tassista abusivo a dei miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo". Così Sergio Zanotti, dopo la sua liberazione, ha racconta al procuratore aggiunto Francesco Caporale e al sostituto Sergio Colaccio della Procura di Roma il suo rapimento compiuto da Al Qaeda.

“Ero senza lavoro, ho deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari da rivendere in Europa dove nel mercato della numismatica hanno un valore”, ha aggiunto l’imprenditore italiano che, nel corso del suo sequestro, ha cambiato della prigionia almeno dieci volte. Ma ha voluto precisare: "Tuttavia, sono stato trattato abbastanza bene, mi hanno nutrito e rispettato". L'imprenditore ha pure rivelato di non essere mai stato tenuto in catene:"Me le hanno messe solo per girare i video postati su internet come una sorta di messa in scena.

Una volta ho girato diversi video con cambi di abito e cambi di scenario". "Ieri mi sono visto per la prima volta allo specchio dopo tre anni e ho fatto fatica a riconoscermi: sembro invecchiato di 15 anni", ha concluso Zanotti.

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