Maison molto legata all’Italia (che costituisce il primo Paese straniero per volumi) Bruno Paillard è una delle più giovani dello Champagne. Fu fondata nei primi anni Ottanta del Novecento dall’uomo che le dà il nome, appassionatosi alla regione dopo avervi lavorato come broker. Da lì la sua idea di creare uno Champagne che fosse differente dagli altri, personale e puro. Lo stile Paillard prevede di giungere all’idea di finezza e di eleganza attraverso una grande cura per l’assemblaggio di uve, terroir e millesimi differenti, una tavolozza a cui attingere per ottenere un’effervescenza leggera e cremosa, presente ma mai aggressiva, un colore naturale e brillante, una purezza rimarchevole negli aromi e una spiccata mineralità al sorso. In tutti gli Champagne Paillard il dosaggio è molto ridotto, la freschezza sostiene il vino senza diventare troppo ingombrante, la complessità è ottenuta attraverso l’equilibrio tra i vari elementi, come un insieme di gesti aerei, la longevità è un obiettivo ma non una condanna.
Un esempio sontuoso di questa coerenza espressiva è dato dall’Extra Brut Millésime Blanc de Blancs Grand Cru 2014 che ho avuto di recente occasione di assaggiare. Uno Champagne frutto dell’assemblaggio dalla prima spremitura, la più pura, dei Grand Cru di Chardonnay che arrivano dal cuore della Côte des Blancs: Oger, Mesnil-sur-Oger, Cramant e Chouilly. Il 25 per cento viene vinificato in piccole botti di rovere vecchio. Seguono sette anni di riposo sui lieviti e un anno e mezzo di sosta in bottiglia, che leviga il sorso. Il colore è dorato brillante, il perlage è estremamente fino, il naso esibisce aromi agrumati, iodati, di erbe aromatiche, di anice stellato, di frutta bianca matura, di frutta secca. In bocca è vellutato, sapido, dal sapore pieno e dalla grande eleganza. Mostra una grande persistenza e una generosità non comuni. Il dosaggio è di 3 grammi di zucchero per litro.
Le caratteristiche di questo Champagne sono esaltate dall’annata, la 2014, caratterizzata dai forti contrasti climatici che dànno vita a un vino dalla forte personalità, verticale e goloso, pienamente “gourmand”, tema questo che è ripreso anche nell’etichetta disegnata dall’artista Monique Tello, gioiosa e colorata.
Bruno Paillard è un’azienda familiare e indipendente tuttora guidata dal settantunenne Bruno e dalla figlia Alice, che viene spesso in Italia a raccontare i suoi vini. Fortemente votata all’innovazione – fu la prima azienda a costruire una cantina interamente fuori terra nella Champagne e la prima a indicare, nel 1983, la data di sboccatura su ciascuna bottiglia – vanta oggi 25 ettari di vigne di proprietà, che rappresenta il 50 per cento del suo autoapprovvigionamento, composto da 89 parcelle distribuite su 19 crus (di cui 6 Grands Crus e 5 Premiers Crus) con molteplici orientamenti, sui più bei terroir, prevalentemente gessosi, della regione della Champagne (Montagne de Reims, inizio della Valle della Marna, Côte des Blancs, Les Riceys). La produzione è per il 50 per cento di Pinot Noir, per il 37 di Chardonnay e per il 13 di Meunier. L’età media delle viti è di 32 anni. Il resto dell’approvvigionamento è fatto presso piccoli vignaioli indipendenti che lavorano le vigne secondo i rigorosi dettami Paillard.
Bruno Paillard Produce una ampia gamma di etichette: tra i non millesimati la Première Cuvée Extra Brut, la Rosé Première Cuvée, il Blanc de Blancs Grand Cru, il Dosage : Zero DZ, la Cuvée 72 e il Blanc de Noirs Grand Cru.
C’è poi un Blanc de Blancs millesimato (ultima annata la 2013), il NPU (Nec Plus Ultra). In Italia gli Champagne sono distribuiti da Cuzziol Grandi Vini, un sodalizio che festeggia oggi i 25 anni. Paillard produce all’incirca 400mila bottiglie l’anno, un quarto delle quali vendute nel nostro Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.