Il Nau, un grande Cannonau firmato Mora&Memo

L’azienda di Elisabetta Pala, sulle colline che guardano Cagliari, produce quattro vini che sono un omaggio alle donne dell’isola, tra cui spicca un grande rosso con aromi piacevolmente balsamici

Il Nau, un grande Cannonau firmato Mora&Memo
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Figlia (e nipote) d’arte, Elisabetta Pala è una vignaiola competente e appassionata, che dal 2013 guida nel Sud-Est della Sardegna, sulle colline che guardano Cagliari e il suo mare, una cantina molto interessante, Mora&Memo, che si sta facendo largo nel panorama di una regione isolata e quindi inesorabilmente sottovalutata dal punto di vista enologica, eppure capace di regalare grandi sorprese.

Elisabetta concepisce i suoi vini come un omaggio alle donne sarde, forti e volitive, espressione di un territorio profondamente tradizionale eppure aperto al mondo: sono loro le “more” del marchio, che si contrappongono ai quattro mori simbolo dell’isola. Il territorio su cui Elisabetta lavora è estremamente vocato da un punto di vista vitivinicolo: l’altitudine è limitata, tra i 160 e i 240 metri, la ventilazione di Maestrale è regolare, a mitigare gli eccessi di caldo d’estate e a recare tracce di salsedine che danno ai vini personalità mediterranea, il terreno calcareo-marnoso, che avvicinandosi alle vicine montagne dei Sette Fratelli assume i caratteri ruvidi della roccia scistosa. Nei quaranta ettari di vigne trentennali, vengono coltivati soltanto vitigni autoctoni.

Quattro soltanto i vini prodotti, ciò che a me piace, trovando spesso le carte enciclopediche di molte cantine confuse e non identitarie. Il vino più interessante è a mio avviso il Nau, un Cannonau di Sardegna doc che fa macerazione sui lieviti a temperatura controllata per otto-dieci giorni, con lieviti selezionati.

Nau

L’affinamento è dapprima in legno, poi in acciaio e infine in vetro. Il naso è elegante, inizialmente di frutti rossi, poi di aromi terziari di spezie e caffè che finiscono con un trionfo di balsamicità. In bocca è piacevole, con tannini vellutati e un grande equilibrio. Gli abbinamenti consigliati sono con formaggi stagionati, carni rosse, salumi. L’altro rosso aziendale è l’Ica, un Monica di Sardegna doc, che matura soltanto in acciaio inox e in bottiglia, ciò che gli dona una grande freschezza al sorso, che fa seguito ad aromi di piccoli frutti rossi. Sta bene con antipasti piuttosto sapidi, carni e formaggi di media stagionatura.

I bianchi: il Tino è un Vermentino di Sardegna doc che matura sui lieviti in tini inox e poi in bottiglia e ne esce con piacevolissime note al naso di macchia mediterranea ed erbe aromatiche e in bocca sapido e persistente.

Si abbina a primi di pesce, a salse leggere, a minestre. C’è anche la versione Sur Lie, che ha un ricco bouquet aromatico di foglia di pomodoro, timo, crosta di pane. In bocca e fresco, quasi vegetale, e assai persistente. Perfetto con una zuppa di pesce.

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