
Nell'Indo-Pacifico è corsa a tre per creare la Marina militare più forte della regione: una supercorazzata, in sostanza, in grado sia di contenere i rivali che di prepararsi in vista di eventuali combattimenti, scontri o incidenti che potrebbero verificarsi in una delle aree più tese del pianeta. Stati Uniti, Cina e Giappone sono i tre attori protagonisti della vicenda, tutti impegnati a costruire grandi navi da guerra pesantemente armate e dotate di missili sempre più all'avanguardia. Portaerei, come la cinese Fujian che dovrebbe presto entrare in servizio effettivo, ma anche incrociatori e cacciatorpediniere, come le AEGIS ASEV del Giappone. Ecco che cosa sta succedendo nei mari caldi dell'Asia.
Missili e grandi navi da guerra
Prendiamo la citata ASEV nipponica. Come ha sottolineato il portale Asia Times, il mezzo in questione è destinato a diventare il più grande cacciatorpediniere missilistico stealth al mondo dopo la classe Zumwalt degli Stati Uniti. Non solo: con i suoi 190 metri e le oltre 14.000 tonnellate, l'ASEV supera il cacciatorpediniere cinese Type 055 sotto molti aspetti, grazie al radar AN/SPY-7 AESA, 128 celle di lancio verticale (VLS), intercettori Glide Phase (GPI) per minacce ipersoniche e missili Tomahawk. Consegna prevista: 2028. Allo stesso tempo, il programma del cacciatorpediniere lanciamissili avanzato DDG(X) della Marina degli Stati Uniti sta procedendo a grande ritmo. Il DDG(X) sostituirà i vecchi incrociatori della classe Ticonderoga e i cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke, ormai al massimo delle loro capacità e impossibili da aggiornare.
Sul fronte opposto la Cina ha avviato un secondo lotto di produzione di incrociatori di Type 055 da aggiungere alla sua flotta di otto navi. Il quotidiano South China Morning Post ha scritto che ogni nave costa 827,4 milioni di dollari. Le imbarcazioni presentano un design stealth all'avanguardia, sistemi radar avanzati e un formidabile arsenale, tra cui 112 celle VLS in grado di schierare missili terra-aria, antinave e di attacco terrestre. Pare inoltre che la classe integri armamenti ipersonici e antisommergibile, migliorando le sue capacità multiruolo. L'incrociatore cinese Type 055 è comunque progettato per scortare portaerei e navi d'assalto anfibie e per fungere da centro di comando per diverse operazioni navali.
Il Pacifico si scalda
L'accumulo di grandi navi da guerra di superficie nel Pacifico sta avvenendo nello stesso momento in cui le Marine regionali si stanno preparando ad affrontare scenari di guerra in mare, acquisendo risorse dotate di capacità critiche come la difesa aerea, balistica e missilistica da crociera. Le crescenti percezioni di minaccia stanno per esempio determinando maggiori requisiti per le citate celle VLS, come si è visto nelle acquisizioni effettuate dalle forze cinesi e statunitensi.
Attenzione poi al tema dei missili. Nel China Military Power Report del 2024 del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti si legge che la People's Liberation Army Rocket Force (PLARF) cinese possiederebbe circa 400 missili balistici intercontinentali (ICBM), 500 missili balistici a medio raggio (IRBM), 1.300 missili balistici a medio raggio (MRBM), 900 missili balistici a corto raggio (SRBM) e 400 missili da crociera lanciati da terra (GLCM).
Non solo: l'International Institute for Strategic Studies (IISS) ritiene che la Cina avrebbe notevolmente ridotto il divario di potenza di fuoco con la Marina degli Stati Uniti, avendo raggiunto, per esempio, oltre il 50% della capacità della cella missilistica VLS degli Usa.
Ricordiamo che la Marina cinese schiera attualmente circa 4.300 cellule VLS su 84 navi da combattimento di superficie (rispetto alle 8.400 cellule della Marina degli Stati Uniti su 85 navi). La sfida è ancora apertissima ma il divario si sta riducendo sempre di più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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