"Inasprire il contrasto alle migrazioni irregolari". L'Ue si muove su proposta di Meloni

Il Consiglio europeo si muove su proposta del presidente Meloni, invitanto la Commissione Ue a proseguire nel rafforzamento delle misure contro la tratta dei migranti

"Inasprire il contrasto alle migrazioni irregolari". L'Ue si muove su proposta di Meloni
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Niente isolamento in Europa per Giorgia Meloni come previsto e, sicuramente, auspicato dall'opposizione, come dimostrano le conclusioni del Consiglio europeo sulle migrazioni, tramite le quali la Commissione europea è stata invitata a proseguire nel rafforzamento di tutti gli strumenti a disposizione dell'Ue per contrastare efficacemente la tratta e il traffico di esseri umani. E questo su proposta del presidente del Consiglio italiano, che in queste ore si trova a Bruxelles.

Come è stato sottolineato, infatti, il 90% degli ingressi irregolari in Europa sono figli dell'apparato organizzato dai trafficanti di uomini, sia lungo la rotta mediterranea che lungo quella balcanica. Ed è sempre sullo slancio del premier Meloni che il Consiglio europeo ha concordato di lavorare parallelamente a un'alleanza globale per rispondere alla sfida, sempre più ampia, dal traffico di migranti. Si tratta senz'altro di un altro ottimo obiettivo raggiunto in Europa per il presidente del Consiglio. Fonti della delegazione italiana spiegano che questo risultato si inserisce in quella strategia globale approntata dal governo per favorire gli accordi di partenariato strategico con gli Stati di origine e transito dei migranti.

Di questo progetto, il Piano Mattei, che è stato presentato ufficialmente al mondo durante il vertice Italia-Africa di Roma, costituisce "una componente essenziale insieme alla strategia Global Gateway dell'Unione Europea". Durante la sessione di lavoro del Consiglio europeo con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, Meloni ha ribadito che il contrasto alle migrazioni è un tema che l'Italia intende affrontare anche nel quadro della presidenza italiana del G7 promuovendo "un'alleanza globale contro il traffico di migranti e su cui anche l'Onu può offrire un contributo di straordinaria importanza".

Non è un segreto che il governo Meloni creda fortemente nelle potenzialità del nuovo Piano Mattei come strumento per contrastare le migrazioni illegali e affrontare con metodo il problema, soprattutto nell'ottica di contrastare i piani dei trafficanti di uomini. Sono loro, come viene sottolineato, "i primi nemici dello sviluppo dell'Africa": portano via al Paese le risorse giovani per trasferirle in Europa. Forniscono false prospettive di prosperità lontano dalla propria terra e, di conseguenza, depauperano gli Stati di manodopera e di professionisti.

Il modo migliore per fermare le tratte di esseri umani è fornire una prospettiva, "riaffermare il diritto dei cittadini del Continente africano a non emigrare verso l'Europa".

E questo, secondo le fonti della delegazione italiana a Bruxelles, è qualcosa che "è possibile fare solo attraverso lo sviluppo, ed è esattamente quello di cui si sono poste le basi domenica scorsa con la vista congiunta al Cairo del presidente Meloni con la presidente von der Leyen e i leader di Austria, Belgio, Cipro e Grecia".

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