"Israeliani Nazisti". La scritta davanti alla scuola dopo le piazze Pro-Palestina

Dopo gli appelli a indicare sui muri con le bombolette dove vivono gli ebrei da parte di Rubio dal palco dei Carc, qualcuno è passato all'azione "segnando" una scuola elementare

"Israeliani Nazisti". La scritta davanti alla scuola dopo le piazze Pro-Palestina
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"Se uno non dorme la notte ed è in grado di selezionare dei muri, dove sa che all’interno di quelle case vivono degli agenti sionisti, 3.80 euro di bomboletta e inizia a scrivere". Così parlava sabato sera Gabriele Rubini, ex cuoco televisivo conosciuto come Rubio, dal palco del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, i Carc. Parole che si inseriscono in una giornata caratterizzata dall'odio e dalle liste di proscrizione del (nuovo) Partito Comunista Italiano che si sono fatte tangibili nel corteo di Milano per la Palestina, durante il quale sono state esposte le immagini di esponenti della cultura, della politica e dell'imprenditoria, colpevoli di sostenere Israele. Questa mattina, qualcuno è passato all'azione facendo sue le parole di Rubini e lasciando una scritta vergognosa davanti a una scuola elementare di Milano.

"Israeliani Nazisti", si legge all'ingresso della scuola elementare Giovanni Pirelli, nel quartiere Niguarda-Bicocca. La ragione per la quale sia stata scelta questa specifica istituzione scolastica non è nota, è probabile che sia frequentata da famiglie ebree, o che ci sia qualche insegnante di religione ebraica. Sta di fatto che questa mattina la scritta era lì, scritta in caratteri cubitali, due giorni dopo l'invettiva da un palco pro-Palestina di Milano. Qualcuno ha invitato a scrivere sui muri degli ebrei e altri hanno eseguito. La comunità ebraica di Milano è in allerta, ha paura di essere messa nel mirino e che si scateni una nuova e violenta caccia all'ebreo. Anche perché le esternazioni di condanna a quanto visto in piazza sabato sono state nette e perentorie da parte dei partiti di maggioranza, di Azione e di Italia viva. Ma molto più timide, se non inesistenti, da parte dei restanti partiti.

Walter Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano, all'indomani della manifestazione di sabato ha sottolineato come, ormai, non ci sia "più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni '30 e 40' dello scorso secolo". Tutto questo mentre l'istigazione alla violenza prosegue indisturbata nelle piazze e dai palchi animati dalle sigle di estrema sinistra. Nella "piazza dell'odio" di sabato a Milano, mentre i Carc sventolavano i manifesti con gli "agenti sionisti" in corteo c'erano anche esponenti del Partito democratico di Milano, che si sono ben guardati di condannare la violenza e le implicazioni di quanto accaduto.

"A Milano l'antisemitismo non può essere tollerato. Più volte una certa parte di sinistra e il Sindaco hanno taciuto o non hanno partecipato a eventi in difesa di Israele e della comunità ebraica. A volte l'ala più estrema della maggioranza in Consiglio Comunale ha addirittura contestato Israele. Ricordiamo a tutti che la maggioranza a Palazzo Marino a oggi non ha ancora permesso di discutere la mozione che chiede di esporre lo striscione "liberate gli ostaggi" sulla facciata del Comune. Trovo imbarazzante che il Sindaco non abbia ancora condannato questo vile gesto.

In questo modo continuano a fomentare azioni enti-sioniste e messaggi contro la comunità ebraica. Sala e la sinistra intera condannino le scritte e ogni manifestazione contro la comunità ebraica internazionale!", è il commento di Samuele Piscina, consigliere della Lega a Milano.

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