Manovra, la richiesta dei commercialisti: "Necessaria la proroga per il Concordato"

Le associaizoni di categoria chiedono al governo di prorogare il termine dell’adesione al Concordato preventivo biennale, attuamente in scadenza il 31 ottobre

Conferenza stampa alla Camera dei deputati: da sinistra Domenico Posca, Marco Cuchel, Mario Michelino
Conferenza stampa alla Camera dei deputati: da sinistra Domenico Posca, Marco Cuchel, Mario Michelino
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La manovra di Bilancio non può accontentare tutti, così come è sempre stato. Tra chi ha mosso qualche protesta c'è l'Associazione nazionale Commercialisti tramite il presidente Marco Cuchel, che si è detto "perplesso per la risposta del viceministro Leo alla nostra richiesta di prorogare il termine dell’adesione al Concordato preventivo biennale, in scadenza il prossimo 31 ottobre". Durante la conferenza stampa tenuta alla Camera dei Deputati, Cuchel ha illustrato le ragioni per le quali i professionisti di categoria si sono astenuti lo scorso 15 ottobre su impulso dei sindacati Anc, Andoc, Fiddoc e Unico. Pur apprezzando gli sforzi del governo, ha dichiarato, "non è pensabile considerare solo le difficoltà oggettive dell’Esecutivo senza tener conto di quelle altrettanto oggettive della nostra categoria". Ha messo in evidenza come le sigle sindacali, i consulenti del lavoro e Assosoftware chiedano più tempo e questo, ha aggiunto, "rappresenta un evidente prova che non si è pronti a valutare l’adesione visti i continui cambiamenti normativi in atto. Io mi auguro che si riesca a differire il termine totalmente inadeguato del 31 ottobre e che ci sia ancora spazio per il dialogo".

Manca il tempo, ha aggiunto, "non per carenza di organizzazione o per boicottaggio dell’adempimento. Il problema è che dobbiamo spiegare ai nostri clienti la portata di uno strumento modificato almeno 5 volte". È stato il viceministro Leo, tramite un videomessaggio, a spiegare la difficoltà ad accogliere la richiesta di proroga per i tempi ristretti e la necessità di avere numeri certi in fase ormai avanzata di strutturazione della Manovra di bilancio. Una necessità che è stata ribadita anche da Domenico Posca, presidente dell’Unione italiana Professionisti: "Questa è un'astensione molto rilevante in un momento in cui siamo davanti a un provvedimento straordinario tanto straordinario ci sono state modifiche fino alla settimana scorsa per cui è assolutamente indispensabile un rinvio della scadenza". La richiesta di rinvio, ha proseguito, "è motivata dal fatto che i contribuenti devono essere da noi adeguatamente istruiti sulla scelta da compiere. E il tempo, onestamente, non c'è, oggettivamente non c'è". Mario Michelino, presidente Andoc, evidenzia "una chiusura totale del governo sull’ipotesi di una proroga. Ci lascia perplessi perché la norma impatta sull’ordinamento tributario e senza l’apporto dei commercialisti che sono in prima linea, tutto questo diventa impossibile". Vale per il Concordato, ha spiegato, ma anche "Per le altre norme relative alle misure fiscali. Il Concordato insieme al ravvedimento rappresenta uno strumento potente e serve la possibilità di metabolizzare dati ma di fronte a continue incertezze normative il contribuente non avrà la possibilità di scegliere con la dovuta cautela".

Dalle parti politiche, però, ci sono state aperture possibilistiche, come ha spiegato l'esponente della Lega Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera, che si è detto "favorevole al dialogo e se si potesse arrivare a una proroga di 15 giorni sarebbe auspicabile". Dalla maggioranza, anche Andrea De Bertoldi ha voluto ribadire che "l’attenzione verso i professionisti del governo è chiara e definita. Di sicuro esistono problemi legati alle tempistiche che, tuttavia, ci sono sempre stati. Tutti i governi si sono caratterizzati per essere arrivati troppo sotto le scadenze". Al di là di questo, ha concluso, "apprezzo la protesta dei commercialisti e me ne farò interprete auspicando che venga mantenuta l’unità delle libere professioni e tra sigle sindacali e Consiglio nazionale". Virginio Merola del Pd ha messo a disposizione il suo impegno "a portare a casa la proroga richiesta dai commercialisti anche se resto profondamente scettico sugli esiti e sull’utilità di questo strumento".

Più critica Luana Zanella, di Avs, che ha attaccato il governo durante la conferenza mentre scetticismo è stato espresso da Mario Turco del M5s: "Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo strumento che nasceva come collaborativo ma che è diventato uno strumento coercitivo: o aderisci o ti inserisco in un elenco di contribuenti che sarà attenzionato da controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza".

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