''L'incontro di raffreddamento con l'azienda si è risolto con un nulla di fatto, motivo per cui confermiamo il nostro stato d'agitazione”. Con questa nota il sindacato Usigrai conferma lo sciopero anti-governo per lunedì 6 maggio. La motivazione è presto detta: “Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo”. Un piano perfetto, una chiassata anti-Meloni "rovinata" dalla presa di posizione netta del neo sindacato autonomo UniRai.
La ribellione tutta interna alla Rai arriva dalle parole del neosegretario Francesco Palese. Ripreso da La Stampa, il numero uno di UniRai ridimensione la cosiddetta “occupazione politica” del servizio pubblico televisivo e annuncia: “Noi non scioperiamo”. “E questo – chiarisce – perché si tratta di una estensione puramente politica. Questo sciopero cade in piena campagna delle europee e a poco tempo dal rinnovo dei vertici di chiara matrice politica”. Per vedere le sfumature politiche della protesta, in effetti, è sufficiente leggere le motivazioni messe nero su bianco dall’Usigrai.
Secondo quanto riferito dagli stessi protagonisti, i motivi della protesta sono: "Il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico, con il tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo, l'assenza dal piano industriale di un progetto per l'informazione della Rai, le carenze di organico in tutte le redazioni, il no dell'azienda ad una selezione pubblica per giornalisti, la mancata sostituzione delle maternità, la disdetta dell'accordo sul premio di risultato, senza una reale disponibilità alla trattativa, la mancata stabilizzazione dei colleghi precari". Una giostra di accuse infondate e attacchi paradossali che si vanno ad aggiungere, solo nelle ultime settimane, al continuo allarme “Tele Meloni” gridato a giorni alterni da opposizioni e sindacati e, ovviamente, all’ultimo caso Scurati che ha scosso gli animi dei nuovi partigiani.
“Se l’Usigrai ripulisce la protesta dalla politica – auspica il segretario di UniRai – sarò il primo a scendere in piazza al loro fianco”. Una speranza che va al di là, purtroppo, della realtà dei fatti. La data prescelta per lo sciopero, unico dato certo, è lunedì 6 maggio. L'astensione al lavoro indetta con motivazioni politiche durerà per un'intera giornata. Dalle 5.30 di lunedì 6 maggio alle 5.
30 di martedì 7, si legge in una nota del sindacato. A rischiare quindi, sarebbero la maggior parte delle edizioni dei principali notiziari Rai nazionali e regionali. Insomma, l’ennesima occasione sprecata per lasciare la politica fuori dalle porte di Viale Mazzini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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