- Stellantis si impegna ad investire in Italia e a non chiudere le fabbriche, riportando qui la produzione di alcuni modelli. Bene. Il governo e Urso esultano. Ma la domanda è una sola: possiamo fidarci? È vero che cambiato l’ad, cambiata la strategia anche nei confronti del Belpaese. Ma sono tante le promesse avanzate negli anni dall’ex Fiat e poi puntualmente disattese.
- L’idea di chiudere i negozi nei giorni festivi, proposta avanzata da Fratelli d’Italia, è illiberale e senza senso. Ormai il mondo va da un’altra parte e la norma finirebbe col favorire le vendite online, inutile far finta di nulla. Se proprio vogliamo intervenire sulla questione, dovrebbero svegliarsi i sindacati per strappare un extra di stipendio per i festivi che li renda o enormemente appetibili al lavoratore o troppo esosi per il datore di lavoro. A quel punto deciderà il mercato.
- Secondo un esperto psichiatra a Natale non dovremmo dire ai bambini “fai il bravo o niente regali da Babbo Natale” perché queste “minacce” (minacce?) minerebbero le sicurezze dei bambini. Eccerto: abbiamo smesso di sgridarli perché altrimenti si spaventano; guai a metterli in punizione o chiamano il Telefono Azzurro; per uno schiaffo si finisce in galera; e adesso non si può neppure più spiegare tramite Babbo Natale che se fa il cattivo non può aspettarsi di ricevere pure i premi sotto l’albero. E il carbone della Befana? È da denuncia?
- No ma io vi invito davvero a leggere i ragionamenti dello psicologo. Allora: minacciare il mancato passaggio di Babbo Natale se il bimbo fa il cattivo, potrebbe incidere “in primo luogo su un senso di insicurezza emotiva” e poi può "stimolare sensi di colpa piuttosto inappropriati, spingendo i bimbi a "sentirsi responsabili di alcune condizioni come appunto il mancato passaggio di Babbo Natale, che ha un peso molto grande nelle loro menti”. E ancora: il tutto farebbe pensare al piccolo che "il suo valore dipende dall'obbedienza e dal compiacere gli altri e non necessariamente dal suo modo di essere”. Si può innescare infatti "da un lato la tendenza alla sottomissione, al sacrificare i propri bisogni per evitare conflitti. Dall'altro lato il non sentirsi mai abbastanza degno di essere amato, una paura e un'ansia del rifiuto come minaccia di delusione nei confronti degli altri". Mi prendete per i fondelli? A parte che milioni di bambini negli anni passati hanno ricevuto questo tipo di “minaccia”, incluso chi scrive, e non hanno subito alcuna repressione emotiva di sorta. Anzi: hanno imparato che non tutto si può avere subito e che ad ogni azione (mi comporto male) corrisponde una reazione (Babbo Natale mi ignora). Visto come si stanno mettendo le cose tra adolescenti e baby gang, forse far capire al bambino che il suo valore dipende “anche” dall’obbedienza agli adulti e alle regole del vivere civile. Lo psichiatra è avvisato: se quest’anno s’è comportato male, per lui nella calza solo carbone.
- Ps: secondo l’illustre psichiatra la soluzione per i bambini sarebbe “offrire delle spiegazioni semplici e chiare”, esprimere “quali sono i confini” entro cui il bambino deve limitarsi “però all’interno di un sentimento di amore incondizionato”. Ho conosciuto troppi bambini per sapere che il “dialogo” col pargolo infuriato che pretende di fare ciò che vuole non funziona. Molto meglio una sacrosanta punizione.
- Non c’è niente di più inutile dei discorsi di Natale dei presidenti della Repubblica.
- Secondo la Russia alla spia che avrebbe ucciso Igor Kirillov avrebbero proposto 100mila euro e una nuova vita in Europa per uccidere il generale russo. Mi permetto di dire che se il "cittadino dell'Uzbekistan" di 29 anni "reclutato dai servizi speciali ucraini" ha accettato per quella cifra, ha preso una fregatura: con la tassazione che c’è in Ue, 100k gli basteranno sì e no per qualche anno. Poi dopo che fa? Doveva trattare meglio.
- Volodymyr Zelensky ammette ciò che tutti sapevano: ovvero che la Crimea non la riprenderanno mai con le armi. Lo aveva già detto, ma stavolta aggiunge anche il Donbass. Secondo Kiev la via diplomatica potrebbe portare ad una soluzione, ma è difficile se non impossibile che queste due parti di territorio possano mai tornare sotto l’Ucraina, anche qualora fosse governata da un filorusso.
- "La misura è stata eseguita a maggio. A fine luglio è stata esercitata l'azione penale, arrivando a settembre all'accordo per quanto riguarda l'applicazione delle pene. Quindi in poco più di 7 mesi dall'esecuzione delle misure e una massiccia attività di Finanza e Procura, abbiamo una sentenza di applicazione della pena. Ritengo non si possa parlare di tempi lunghi". Lo ha detto il procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, in merito al patteggiamento di Giovanni Toti. Si dimentica, forse, che però le indagini andavano avanti da anni con ore ed ore di registrazione. Forse non possiamo parlare di “tempi lungi”, ma manco corti.
- L’Olanda cancella Miss Paesi Bassi. Il concorso di bellezza in Italia ormai conta come il due di coppe quando briscola è bastoni. Dicono che le nuove generazioni si oppongano a certi canoni di bellezza, e forse anche al fatto stesso di giudicare l’aspetto fisico delle ragazze. Ipocrisia. Alla fine infatti gli spot continuano a proporre i prodotti scegliendo belle ragazze e la moda delle modelle curvy non ha affatto sfondato. Anche Victoria’s Secret, deo gratias, alla fine è tornata a celebrare le sue modelle supersexy. Paradossalmente, in tempi in cui sui social tutti mostrano tutto e a volte con talmente tanti filtri da non riconoscere manco più il soggetto originale, un educato concorso di bellezza potrebbe insegnarci che a) la vista vuole la sua parte; e che b) non c’è niente di male a celebrare il bello. In ogni sua forma.
- Ps: il problema di Miss Italia, semmai, negli ultimi anni era stato quello di dare troppo peso ai “valori” che le reginette avrebbero dovuto trasmettere anziché concentrarsi sul canone estetico. Che poi in un concorso simile dovrebbe essere l’unica cosa che conta.
- Mahmood e Mara Sattei si sfilano dal concerto di Capodanno di Roma in solidarietà con Tony Effe, cacciato dal Comune per i suoi testi "sessisti". Critiche anche da Giorgia, Emma, Noemi, Lazza e tutti gli altri. Hanno ragione, sia chiaro. Il problema infatti non sono i testi di Tony Effe, che sono quel che sono, ma il fatto che il Comune lo abbia prima invitato e poi silurato nonostante sapesse sin da subito quale fosse il suo repertorio. Se non lo vuoi (e faresti bene alla musica in generale) non lo chiami. Il problema è che non ho sentito simili lamenti a favore della libertà di espressione da parte dei grandi cantanti italiani quando Povia è stato censurato dal sindaco di Nichelino.
- Nello stesso giorno una mamma e un figlio muoiono di parto al Policlinico di Pavia mentre una senzatetto riesce a partorire per strada, da sola, di fronte alla stazione di Palermo. La vita sa essere davvero infame.
- Che poi ci sono situazioni che fanno sorridere. Cioè noi oggi discutiamo di uno psichiatra che ci vieta di “minacciare” i bambini usando Babbo Natale quando poi a 10 anni già ascoltano le canzoni di Tony Effe e i suoi testi non esattamente educativi. Mah.
- Sarkozy condannato a 3 anni di cui uno con braccialetto elettronico. Lui si dichiara innocente e fa ricorso alla Corte Ue, come Berlusconi. Chi ride, ora?
- Ieri avevamo scritto: Valditara sbaglia a querelare Nicola Lagioia, perché finirà col trasformarlo in martire per una affermazione tutto sommato ironica e non offensiva. Timori confermati. Oggi a Repubblica Lagioia straparla di “clima di paura”, di “atti intimidatori” e di “libertà di espressione sotto attacco”. Tutte fregnacce, sia chiaro: la magistratura esiste perché possa decidere se il soggetto che si sente offeso (Valditara) abbia ragione di lamentarsi o se la querela ai danni del presunto diffamatore (Lagioia) debba essere archiviata, come finirà. Non c’è nessun attacco alla democrazia, alla libertà di espressione o scemenze simili. Siamo banalmente di fronte ad un ministro che avrebbe fatto meglio a tenersi questa querela per sé senza regalare facili piagnistei a chi spera di conquistare le prime pagine e diventare lo Scurati o il Saviano di turno.
- Chi non crede nei miracoli non ha mai votato il Pd di Elly Schlein. Perché forse non lo sapete ma a quanto pare i dem sono in grado di far iscrivere al partito pure chi si ritrova in coma ricoverato in ospedale. Non ci credete? Lo ha raccontato al Corriere una signora di Avellino la quale ha scoperto recentemente che il proprio marito, costretto in ospedale, risulta aver ottenuto la tessera del partito di Elly Schlein senza aver mai avuto né intenzione né soprattutto la capacità di sottoscriverla. “Mio marito - racconta la signora - non ha potuto firmare la tessera Pd, perché nella fase del tesseramento era ricoverato in ospedale. È stato ben due mesi in coma per un attacco celebrale, poi trasferito in una clinica riabilitativa”. Ovviamente la signora ha chiesto delucidazioni al segretario del circolo Pd che avrebbe confermato il tesseramento anomalo ma senza spiegare bene granché. Pare che i nomi siano stati “prelevati dalle liste degli anni precedenti, seppur senza alcuna espressione di volontà o adesione”.
Ad aggiungere piccante a questa paradossale storia c’è anche un pizzico di possibile discriminazione essendo convinta la signora che dalle parti del Pd abbiano voluto approfittare del fatto che “sono straniera e pensavano che non mi sarei interessata della vicenda”. Cosa ci insegna tutto questo? Primo, che in Italia non esistono limiti al possibile. E che prima di ammalarsi conviene lasciare scritto di non voler sostenere i dem. Sia mai che ti ritrovi tesserato a tua insaputa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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