Il Viminale pronto a fare opposizione. "Il soccorso in mare non è affidato alle Ong"

La sentenza contro il dl Piantedosi. Ocean Viking ha disobbedito all'ordine di allontanarsi. "Il fermo sarà confermato"

Il Viminale pronto a fare opposizione. "Il soccorso in mare non è affidato alle Ong"
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Sul siluro giudiziario al decreto Piantedosi, che cerca di tenere sotto controllo le Ong, i nodi verranno al pettine il 14 marzo durante l`udienza fissata dal giudice Roberta Marra del tribunale di Brindisi. Il «danno» è già fatto con la sospensione del fermo amministrativo della nave Ocean Viking di Sos Mediterranee, la terza in tre mesi per non aver rispettato le norme impostate dal ministro dell`Interno. Dal Viminale assicurano «che sarà fatta opposizione ribadendo la fondatezza e legittimità del provvedimento di fermo» e relativa multa di 3.333 euro. Una fonte del ministero dell`Interno sottolinea: «Il soccorso in mare non è un`attività istituzionalmente attribuita alle Ong. Non si tratta di unità navali della Guardia costiera o delle Fiamme gialle». La sentenza che «grazia» Ocean Viking sostiene che il perdurare del fermo pregiudica la sua missione riconosciuta dalla Croce rossa. La giudice addirittura fornisce una specie di «scudo» costituzionale a Sos Mediterranee. «È una nave privata, di un`organizzazione non governativa alla quale viene attribuita una funzione paracostitiuzionale. Le Ong devono attenersi a regole e richieste dei Centri di soccorso. In questo caso la nave è rimasta a stazionare nell`area nonostante avesse ricevuto l`ordine di allontanarsi» evidenziano dal Viminale.

I verbali di fermo parlano chiaro: «È stata accertata a carico del comandante e dell`armatore della Ocean Viking di bandiera norvegese (?) che in occasione del soccorso effettuato in data 6 febbraio 2024 l`unità (?) ha operato in violazione» al decreto Piantedosi «poichè in occasione delle operazioni (?) avvenute in acque Sar libiche non rispettava le indicazioni fornite dal competente Centro per il soccorso marittimo concorrendo nel creare situazioni di pericolo» per i migranti. Capitaneria di porto, Guardia di Finanza e Ministero dell`Interno contestano che «nonostante il pattugliatore libico Zawiya avesse ripetutamente richiesto alla Ocean Viking di lasciare l`area e di consentire loro di effettuare il soccorso al fine di non creare situazioni di pericolo, la stessa non ottemperava a tali richieste».

La ricostruzione sul sito di Sos Mediterranee accusa i libici, ma parla dell`iniziale coordinamento che ha portato a soccorrere oltre 200 migranti poi sbarcati a Brindisi. Il problema sarebbe sorto con una terza imbarcazione dove il timoniere era probabilmente un trafficante: «Il conducente (?) ha minacciato le persone a bordo di buttarsi in mare per essere salvate» dalla Ong. «Dal momento che la situazione stava peggiorando di secondo in secondo, la Ocean Viking ha lanciato le sue imbarcazioni di salvataggio veloci per effettuare il soccorso». La stessa Ong ammette che «al termine del salvataggio, il conducente della barca ha lasciato la scena dirigendosi verso sud» ovvero la Libia da dove aveva accompagnato i migranti illegali.

Per fortuna, ieri, al question time alla Camera, il minsitro

dell`Interno Matteo Piantedosi ha confermato che dall`inizio dell`anno al 19 febbraio «si registra una riduzione del 65% di migranti sbarcati rispetto all`analogo periodo dello scorso anno e un calo anche rispetto al 2022».

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