Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Contratto di programma che definisce la nuova regolamentazione delle tariffe per gli aeroporti di Milano Malpensa e Milano Linate e che entrerà in vigore fra 60 giorni. Sancito così il via libera all'avvio del piano di investimenti perché il Contratto di programma, spiega in una nota Sea (primo gestore aeroportuale ad aver concluso l'iter per l'approvazione), "definendo un quadro di regole certe e stabili per i prossimi 10 anni, garantisce condizioni favorevoli per l’attrazione di capitali di mercato e assicura a Sea le entrate necessarie per lo sviluppo del piano investimenti dei propri aeroporti". Non solo, adesso sarà possibile colmare "seppur parzialmente, il gap con il livello medio delle tariffe degli altri aeroporti europei e inoltre contribuirà ad un significativo incremento del valore della Società".
"Sono certo che la decisione assunta dall’attuale governo possa essere letta anche come segnale di una rinnovata attenzione non solo allo sviluppo del sistema aeroportuale milanese – dice Giuseppe Bonomi, presidente di Sea - ma, più complessivamente, a quello di un settore che può costituire una straordinaria leva di crescita in una fase estremamente critica per l’economia del Paese senza alcun impegno diretto di risorse pubbliche. Un ringraziamento particolare va anche ad Assaeroporti e al suo presidente Fabrizio Palenzona".
Il Contratto consente fra l’altro all' Enac (l'Ente nazionale per l'aviazione civile) di avere strumenti più incisivi per svolgere il proprio ruolo di vigilanza e controllo sull'attuazione degli investimenti e del piano della qualità e dell'ambiente che la società di gestione si impegna a realizzare durante il periodo contrattuale.
La pubblicazione è l'ultima tappa di un lungo iter segnato da tre momenti importanti: 4 maggio 2011, approvazione del Contratto di programma per gli aeroporti di Milano da parte del consiglio di amministrazione di Enac; 23 settembre 2011, sottoscrizione del Contratto di Programma da parte di Sea e Enac; 28 aprile 2012, firma del Dpcm da parte del presidente del consiglio Mario Monti.
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