Emergono ulteriori dettagli raccapriccianti sull'omicidio di Christopher Thomas Luciani a Pescara, una vicenda che ha scosso l'Italia intera e che con il passare delle ore si macchia di altri inquietanti dettagli. I primi risultati dell'autopsia restituiscono un quadro macabro: quella del 16enne è stata una morte lenta ma crudele. A svelare nuovi particolari è il Corriere della Sera, che parla delle conseguenze del feroce blitz con cui il ragazzo è stato colpito a tradimento dai due giovani.
Il decesso di Cristopher è stato veloce. Addirittura ha avuto pochissimo tempo per prendere atto di ciò che stava accadendo. L'agguato degli assassini è stato fulmineo. Non ha potuto far nulla per difendersi: non ha potuto reagire di fronte alla violenza dei suoi aggressori. Ha smesso di respirare "senza quasi fiatare", si legge sul quotidiano. Che delinea il risultato dell'azione dei due ragazzi: il torace è "martoriato", mentre l'area polmoni è "massacrata" da una serie di colpi che sarebbero stati inferti "da un'unica mano" e che si sono rivelati mortali.
Giovedì è stata effettuata l'autopsia sul corpo di Christopher. Le prime informazioni trapelate parlano di lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni e che poi hanno provocato uno choc emorragico irreversibile. L'esame - lungo e complesso, durato tra le cinque e le sei ore - ha fatto luce sulle singole lesioni, sulla causa della morte del 16enne e sui relativi colpi mortali. Inoltre sono stati prelevati i campioni per gli esami di laboratorio; il medico legale avrà 60 giorni per rimettere la sua relazione.
I funerali di Christopher sono previsti per oggi pomeriggio alle ore 17. La città di Pescara si è unita nel dolore alla comunità di Rosciano. Il sindaco Carlo Masci ha proclamato il lutto cittadino dalle 16:30 alle 18:30: il provvedimento ordina di esporre bandiere a mezz'asta nelle sedi comunali e in tutti gli edifici pubblici. "Fermarsi è doveroso, come testimonianza del cordoglio non solo della nostra città ma della nazione, in segno di rispetto per la famiglia e per gli amici di Christopher, e anche per riflettere in maniera profonda e responsabile su ciò che è accaduto", ha dichiarato il primo cittadino.
A sottolineare la necessità di rafforzare la prevenzione è stato Carlo Solìmene. Il questore di Pescara, intervistato da ilGiornale in edicola oggi, ha fatto notare come sia sconvolgente immaginare che i colpevoli di una tragedia del genere possano essere degli adolescenti: "È una cosa che nonostante la nostra lunga esperienza ci lascia senza parole e senza respiro".
Tra l'altro Solìmene ha ribadito i potenziali danni che derivano da un uso sempre più distorto dei social: "Ai ragazzi vengono forniti punti di riferimento, sul piano morale e del comportamento, molti diversi, e certo non migliori, di quelli che ricevevano ai tempi dell'oratorio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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