La tattica della desistenza adottata dalla politica francese per sabotare la vittoria della destra ha fatto esplodere la rabbia degli elettori del Rassemblement national. In molti hanno affermato di ritenere “innaturali” le alleanze che si sono formate per arginare l’ascesa del partito di Marine Le Pen, che ha ottenuto più del 33% dei voti al primo turno delle consultazioni legislative.
Alcuni hanno addirittura affermato di pensare che sia stato “inutile” votare. “Ci trattano come se fossimo stupidi, non è normale”, hanno denunciato i sostenitori di Rn, dopo che oltre 220 candidati hanno deciso di abbandonare la corsa per favorire i rappresentanti dell’anti-destra. Prima del voto del 30 giugno, vi erano oltre 4mila aspiranti membri dell’Assemblea nazionale. Domenica 7 giugno, saranno poco più di 1.100. Lo stesso candidato premier di Rassemblement national Jordan Bardella è intervenuto sulla questione, parlando di “un’alleanza naturale tra Jean-Luc Mélenchon ed Emmanuel Macron” e di “un’alleanza del disonore”.
Intervistati da BfmTv, gli elettori di destra hanno denunciato un doppio standard. Nel dipartimento del Var, di cui fanno parte la Provenza e la Costa azzurra, Jean-Paul ha affermato di non capire “perché diciamo che stiamo bloccando il Nouveau Front Populaire e non bloccando Mélenchon. Non è normale, la gente farà quello che vuole”. “All'inizio sono tutti in guerra, poi come per caso si ritrovano tutti insieme. Non avremmo dovuto votare né per l'uno, né per l'altro all'inizio. Poi ora dicono: ‘ci riuniamo per formare una barriera contro Rn’, questo non è normale”, ha sottolineato Jacky, altro elettore di Rassemblement national.
Intanto, non è ancora chiaro cosa succederà nel caso in cui il blocco anti-Le Pen dovesse riuscire a frenare la salita al potere della destra. Intervenendo a un consiglio dei ministri, il presidente Emmanuel Macron ha assicurato che non formerà mai un governo con La France insoumise di Jean-Luc Mélenchon. “Non governeremo con La France insoumise. Una desistenza non costituisce una coalizione”, ha dichiarato l’inquilino dell’Eliseo. La posizione di Macron era già stata anticipata dal primo ministro Gabriel Attal, che in un’intervista telefonica ha sottolineato che “tutto mi separa dalla France insoumise. Non stringerò mai un'alleanza con loro”.
Il fronte macronista si è comunque spaccato e molti non hanno seguito il presidente nella sua virata verso la sinistra che, prima delle elezioni, ha sempre tacciato di estremismo al pari del Rassemblement national.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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