Fdi schiacciasassi davanti al Pd. Fi super la Lega. Centrodestra al 47%. La discesa dei 5stelle. Effetto Salis: eletta

La maggioranza aumenta i consensi rispetto alle Politiche. Meloni più forte: "Grazie a tutti, abbiamo molto da fare". Sfida Tajani-Salvini, Schlein tiene la leadership, il pacifismo di Conte non paga. Verdi e sinistra raddoppiano

Fdi schiacciasassi davanti al Pd. Fi super la Lega. Centrodestra al 47%. La discesa dei 5stelle. Effetto Salis: eletta
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Gia alle undici di sera, lo strappo di Giorgia. I piedi sulla sedia, un cioccolatino, «uno solo, eh», e un brindisi in allegria con i suoi: il sogno del trenta per cento appare difficile, il referendum su se stessa archiviato da tempo, ma Fratelli d'Italia, quotato al 28,5 per cento, è di gran lunga il primo partito del Paese e il baricentro della coalizione, che nel complesso cresce rispetto al 2022. Il testa a testa tra Lega e Forza Italia, che durerà nella notte, sembra premiare gli azzurri che arrivano al 10% con Salvini che si ferma poco sopra l'otto, non intacca infatti la stabilità del governo. «Grazie a tutti. Abbiamo molto da fare», commenta a caldo la premier. A qualche chilometro, nella sede del Nazareno, altre facce moderatamente soddisfatte: il Pd recupera, stacca i grillini, li doppia e si conferma come la forza trainante dell'opposizione. «Felice» assai Elly Schlein, la segretaria «che il partito non ha sentito arrivare» e che ora, dopo la difficile prova delle europee, si consolida. Volevano farla fuori, le hanno imposto una correzione di slogan e di temi da trattare, più sanità e lavoro e meno diritti civili, pronti a farle la festa già oggi. Invece per effetto dei numeri resterà al suo posto. Ottiene, secondo la seconda proiezione, il 23,7, quanto basta per invertire la rotta dem e sfondare una soglia psicologica.

Due donne al comando quindi, ognuna nella sua mezza mela, Giorgia contro Elli? Potenza della matematica e delle percentuali che pure ondeggiano exit poll dopo proiezioni e che invitano comunque tutti alla prudenza. A Palazzo Chigi per ore gli occhi rimangono puntati sulla somma dei risultati dei partiti del centrodestra, per capire di quanto il 44 per cento ottenuto nel 2022 verrà superato. In ogni caso, dicono fonti vicine alla premier, lo scenario non cambia molto, una volta dissolti i fumi della campagna elettorale, chiariti i dissapori, l'esecutivo potrà riprendere la sua marcia senza troppi problemi e concentrarsi su riforme, Pnrr, giustizia, premierato e economia. Del resto neanche sommate Fi e Lega raggiungono Fratelli d'Italia.

Resta da vedere se il ruvido derby nel centrodestra lascerà qualche scoria. Antonio Tajani ha ereditato un movimento che, dopo la scomparsa del Cavaliere, tutti davano per estinto, e lo ha portato al livello del Carroccio, se non più in alto: secondo i rilevamenti, Forza Italia viaggia al 10 per cento, sopra la Lega, 8,3. Matteo Salvini, anche a costo di provocare malumori interni, ha condotto una campagna piuttosto aggressiva con l'Unione Europea, spostandosi a destra e giocando la carta del generale Vannacci. Adesso subisce il sorpasso degli azzurri moderati e europeisti.

Tutto ciò però non preoccupa Giorgia Meloni, che potrà governare senza troppi patemi. Anche perché la maggioranza si è rafforzata, il centrosinistra è lontano, i Cinque Stelle annaspano tra il 10,5 per cento: a Giuseppe Conte non è bastato insistere sul pacifismo e la lotta per la legalità per risalire la china. Il centro è diviso e balla sulla soglia di sbarramento: la coppia Renzi-Bonino, che viene data attorno al 4, potrebbe farcela a mandare deputati a Bruxelles. Calenda invece è ancorato al 3,4. Ottima invece si profila la performance di Alleanza Verdi e Sinistra, che raddoppiano quasi la loro consistenza e arrivano al 6,7 per cento.

La scelta di candidare Ilaria Salis ha premiato Bonelli e Fratoianni. Lontani dal successo infine Michele Santoro e Cateno De Luca. In una tornata elettorale in cui spicca per l'ennesima volta l'astensionismo: il dato dell'affluenza sfiora a malapena il 50%.

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