Kiev confisca i beni di Yevtushenkov. "Un risarcimento per i danni dei russi"

L'oligarca si era arricchito con le privatizzazioni dell'era-Eltsin

Kiev confisca i beni di Yevtushenkov. "Un risarcimento per i danni dei russi"

Un risarcimento, una vendetta, chiamatela come volete. Ma è un gesto pieno di significato quello del governo di Kiev di confiscare i beni di Vladimir Yevtushenkov, settantaquattrenne oligarca russo che ha fondato la sua fortuna sulle privatizzazioni selvagge dell'era post-sovietica di Boris Eltsin, molte delle quali proprio in Ucraina. «Le proprietà dell'oligarca russo Vladimir Yevtushenkov, sequestrate in conformità con la legge sulle sanzioni aggiornata saranno trasferite al Fondo del Demanio statale», fa sapere la ministra dell'Economia Yulia Svyridenko, secondo la quale i beni potrebbero essere usati per il «reintegro del bilancio dell'Ucraina» e il «risarcimento dei danni causati come risultato dell'aggressione russa». Si tratta di diciassette immobili tra i quali un'area estesa più di 100mila metri quadri, nonché numerose partecipazioni ad aziende ucraine.

L'operazione è stata resa possibile dal fatto che il tribunale anticorruzione superiore di Kiev ha proceduto qualche mese fa alla confisca di tutti i beni di Yevtushenkov in Ucraina, costituiti da proprietà immobiliari, diritti societari e partecipazioni in numerose aziende del Paese.

Pochi giorni dopo l'invasione dell'Ucraina Yevtushenkov era in prima fila davanti agli altri oligarchi nella grande sala Ekaterininskij del Cremlino ad ascoltare Vladimir Putin che spiegava di non aver avuto altra scelta nello scatenare la guerra contro Kiev. In quell'occasione i ricconi russi non sembravano minimamente preoccupati per le loro proprietà oltre confine. Del resto era lo stesso presidente a rassicurarli: i potenti dell'economia russa non avrebbero dovuto fare problemi e avrebbero mantenuto gli asset ottenuti con la privatizzazione selvaggia dell'epoca post-Eltsin. Il miliardario Vladimir Yevtushenkov ascoltava impotente accanto ai boss di Gazprom a Rosneft: la preoccupazione per la fortuna stimata da Forbes in 3,4 miliardi di dollari non doveva trasparire.

Ora, dopo mesi di guerra, sanzioni e congelamento delle proprietà all'estero, il fantasma che era passato davanti agli occhi dell'oligarca molto vicino a Putin si è beffardamente materializzato.

Del resto quest'anno, sempre secondo Forbes, il valore delle proprietà di Yevtushenkov si è praticamente dimezzato scendendo a 1,7 miliardi. E chissà che Yevtushenkov non abbia riconosiderato la sua amicizia con lo Zar.

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