La scomparsa di Mario Bozzoli, in provincia di Brescia è, secondo gli inquirenti e i giudici, un omicidio. C'è un condannato all'ergastolo: il nipote dell'uomo, Giacomo Bozzoli
L’iter di indagini e giudiziario che ha portato a una condanna all’ergastolo per la morte dell’imprenditore 50enne Mario Bozzoli
Nel 2015 avvenne la scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli. Per il suo omicidio e la distruzione del suo corpo è stato condannato in tre gradi di giudizio il nipote Giacomo Bozzoli. Gli inquirenti si sono concentati sul movente economico. Il 50enne sarebbe stato ucciso in uno dei forni della fonderia di famiglia.
Il ragazzino era stato derubato e la famiglia voleva recuperare la refurtiva ma è stata circondata
La Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha condannato all'ergastolo Giacomo Bozzoli, accusato di aver ucciso Mario, l'imprenditore svanito nel nulla l'8 ottobre del 2015 all'interno della sua fonderia di Marcheno
A un anno e mezzo dall’inizio del processo a Brescia durante l’ultima udienza in aula il pubblico ministero Silvio Bonfigli ha modificato il capo di imputazione
Due dipendenti della fonderia Bozzoli di Marcheno sono sotto interrogatorio nella caserma dei carabinieri
I risultati delle analisi: c'era il cianuro nella capsula trovata nel suo corpo dagli inquirenti
Secondo la testimonianza di uno degli operai dell'azienda, la sera dell'8 ottobre, giorno della scomparsa di Mario Bozzoli, l'impianto delle fonderie venne riattivato per una fiammata anomala
La procura continua a indagare sull'azienda. Da chiarire se ci sia un legame con la morte dell'operaio