Le chat, gli allucinogeni, il rito sciamanico: le tre versioni sulla morte di Alex Marangon

Gli esami tossicologici hanno confermato che il 25enne aveva assunto l'ayahuasca. I genitori: "Vogliamo la verità"

Le chat, gli allucinogeni, il rito sciamanico: le tre versioni sulla morte di Alex Marangon
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Com'è morto Alex Marangon? È l'interrogativo attorno a cui ruota l'inchiesta per omicidio della Procura di Treviso che indaga contro ignoti sul decesso del barman 25enne trovato senza vita sul greto del Piave, lo scorso 2 luglio, dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor, nella Val di Fassa (Veneto). L'unico punto fermo nelle indagini arriva dai primi esiti degli esami tossicologici: nel sangue del giovane c'erano tracce di ayahuasca, un infuso a base di erbe amazzoniche con effetti allucinogeni, illegale in Italia dal 2022. Come anticipa il Corriere della Sera, le analisi di laboratorio, eseguite dalla professoressa Donata Favretto dell'Università di Trieste, non sono ancora finite. Gli investigatori vogliono capire se il ragazzo abbia assunto altre sostanze nei due giorni di Sol de Putumayo, l'incontro promosso dai musicisti Andrea Zuin e Tatiana Marchetto nel weekend tra il 28 e il 29 giugno.

La versione degli sciamani

Alla cerimonia, che prevedeva una quota di partecipazione pari a 400 euro, c'erano circa una ventina di partecipanti e due curanderos colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. I due sciamani negano che durante il rito siano state consumate sostanze psicotrope, sostenendo invece che si trattava di erbe purganti somministrate agli ospiti a scopo purificativo. Una versione che sembrerebbe essere smentita, almeno in parte, dall'esito parziale degli esami tossicologici. Inoltre, prima di partire per Vidor, Alex avrebbe confidato agli amici che quel ritiro sarebbe stato "tosto". Perché? A cosa si riferiva?

Le tre ipotesi sul decesso e le chat cancellate

Certo è che la notte del 29 giugno qualcosa deve essere andato storto. Attorno alle 3 del mattino il 25enne si era allontanato dall'abbazia, scomparendo misteriosamente. Due giorni dopo è stato ritrovato sul greto del Piave a circa quattro chilometri di distanza da Vidor. All'inizio gli investigatori avevano valutato l'ipotesi di un gesto volontario o che il ragazzo fosse caduto accidentalmente in acqua a seguito di un malore. Ma l'autopsia ha evidenziato segni compatibili con violente percosse (aveva il cranio fracassato e le costole rotte) e, dunque, si è fatta strada l'ipotesi dell'omicidio. Riguardo alla notte incriminata, gli sciamani hanno raccontato di aver seguito il giovane, che si sarebbe isolato dal resto del gruppo in preda a una sorta di "delirio", e poi di averlo perso di vista nel buio. Alcuni partecipanti dicono di aver sentito un "grido", altri parlano di un "tonfo". Qual è la verità? Altro dettaglio strano: le chat scambiate la notte del raduno sono state cancellate. Perché?

I genitori di Alex: "Vogliamo la verità"

Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati.

I genitori di Alex sono convinti che il proprio figlio sia stato ucciso: "In molti già pensano che mio figlio se la sia andata a cercare, - ha detto Luca Marangon, il papà del 25enne - ma io vorrei ricordare che non è morto per le sostanze ma per i colpi ricevuti". La scienza "ha confermato quello che noi diciamo sin dall’inizio, mentre altre persone mentono. - ha aggiunto Marangon -Alex era un ragazzo solare, pieno di vita. Vogliamo la verità".

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