Il legale dei Poggi: "Ecco perché Chiara aveva la nicotina tra i capelli"

L'avvocato Luigi Tizzoni: "Il papà di Chiara era un fumatore accanito". Riguardo alla nuova indagine su Andrea Sempio: "Non posso parlare perché non ho ancora ricevuto l'abilitazione per la nomina dalla procura"

Il legale dei Poggi:  "Ecco perché Chiara aveva la nicotina tra i capelli"
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"La presenza di nicotina sui capelli di Chiara si spiega col fatto che suo padre fumava". Lo dice all'Adnkronos l'avvocato Luigi Tizzoni, legale della famiglia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. Una perizia del 2008 aveva rilevato tracce di nicotina sui capelli della vittima. Un altro dettaglio che, a una settimana dall'apertura della nuova inchiesta su Andrea Sempio, rimette in gioco l'ipotesi di una pista alterniva sull'omicida. Va detto infatti che Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, non era un fumatore. "Invito gli amanti dell'archeologia giudiziaria ad andarsi a leggere pagina 121 e pagina 122 della Corte d'Assise d'Appello che condannò Stasi - precisa Tizzoni - e che ha già risolto questo tema banalmente riscontrando come il papà di Chiara fosse un fumatore accanito e quindi Chiara fosse una fumatrice passiva".

La nomina

Riguardo alla nuova inchiesta, Tizzoni afferma di non essere stato ancora abilitato dalla procura di Pavia al deposito della nomina. Si tratta di un atto necessario affinché l'avvocato della famiglia Poggi possa costituirsi parte offesa nel procedimento a carico di Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara indagato per omicidio in concorso con ignoti o lo stesso Stasi. Inoltre, senza la nomina, i consulenti della famiglia Poggi non potranno partecipare alla rilettura delle analisi sul Dna trovato sulle unghie della vittima o sul dispenser portasapone del bagno. "C'è il dovere, tra l'altro, di informare le persone offese dell'apertura di un procedimento", puntualizza ancora il legale.

La consulenza sul Dna

Nel frattempo la Procura si è "interfacciata" con la difesa di Stasi - almeno a leggere la sentenza della Cassazione - che indica nella consulenza difensiva sul Dna l'atto di "impulso" che ha portato ai nuovi accertamenti. "Qua invece c'è stato un curioso stimolo", commenta l'avvocato Tizzoni. Il legale chiarisce poi di aver sollecitato anche ieri la ricezione dell'atto abilitativo per la nomina. Tra l'altro fa notare che, per un mero errore di trascrizione, nell'informazione di garanzia a Sempio, viene indicata Chiara Poggi come "persona offesa", mentre lo sono i genitori e il fratello. In ogni caso, come ben precisa l'Ansa, quando sarà disposto l'accertamento sul Dna di Sempio i pm saranno obbligati a inviare gli avvisi anche alla famiglia Poggi che, di conseguenza, potrà nominare il proprio consulente.

L'avvocato di Sempio: "Sei o sette mesi per la conclusione delle indagini"

Intanto l'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, questa mattina è intervenuto sulle frequenze di Radio 24 per parlare della nuova inchiesta. "Se le cose viaggeranno sull'articolo 359 sarà lunga, quindi fino all'avviso di conclusione delle indagini preliminari non sapremo niente, quindi sei mesi, sette mesi, otto mesi", sono state le sue parole.

Al vaglio dei pm pavesi non ci sarebbe soltanto la questione del Dna: "Mi sembra di aver capito che la Procura di Pavia si stia muovendo su più ampi spettri comprendendo anche gli interrogatori, le sit, tutti i giorni se ne sente qualcuna, le impronte digitali, non lo so, non possiamo sapere. - ha aggiunto il legale - Noi saremo presenti qualora ci fossero degli atti a cui abbiamo diritto di partecipare, allora nomineremo i nostri consulenti di parte".

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