Gli alimenti migliori per l'intestino a 60 anni

Dall'acqua, necessaria per l'idratazione dell'organismo, allo yogurt arricchito con i probiotici. Per non dimenticare la verdura e i cereali integrali. Tutti gli alimenti che fanno bene all'intestino

Gli alimenti migliori per l'intestino a 60 anni

Un intestino sano e attivo migliora la qualità della vita, specie dopo i 60 anni. Esso svolge una molteplicità di funzioni all'interno dell'organismo: da quella secretoria, che consiste nell'eliminazione delle cosiddette "sostanze di scarto", a quella regolatrice di numerosi processi metabolici. Per prendersene cura in modo adeguato è fondamentale adottare uno stile di vita equilibrato, a partire dall'alimentazione. Ecco quali sono i cibi che contribuiscono a mantenere costante e inalterata nel tempo l'attività intestinale.

L'acqua

Acqua in bottiglia

Quante volte sarà capitato di leggere che per mantenere l'intestino idratato "bisogna bere molto"? Ebbene, non si tratta di un semplice slogan pubblicitario ma di un vero e proprio mantra. L'acqua è la fonte essenziale di nutrimento per tutti gli organismi viventi nonché alleata della salute.

Nel caso specifico dell'intestino, essa svolge una funzione di primaria importanza assicurando l'attività peristaltica, ovvero, la contrazione delle pareti intestinali che regola il transito del cibo nel tratto digestivo. Inoltre, l'acqua è in grado di assorbire numerosi nutrienti - minerali, in primis - che servono a preservare le pareti dell'intestino da eventuali sostanze irritative e ad ammorbidire le feci.

Gli esperti suggeriscono di bere almeno 6 bicchieri d'acqua al giorno - circa 2 litri nell'arco di 24 ore - a partire dal risveglio fino a pochi minuti prima di coricarsi. Naturale o frizzante non fa differenza.

Frutta e verdura

Frutta

Frutta e verdura sono indispensabili per la salute dell'intestino poiché assolvono a una molteplicità di funzioni. A partire dall'apporto di fibre: sostanze contenute negli alimenti di origine vegetale deputate, in questo caso specifico, alla regolazione della flora batterica intestinale.

La flora batterica non è altro che l'insieme di tutti i microrganismi che popolano l'intestino (microbiota ndr). Il compito dei batteri è quello di fermentare il materiale non digerito e garantire la regolarità dell'attività fisiologica. Ecco perché è davvero molto importante consumare con regolarità frutta e ortaggi di stagione.

Pur volendo, però, non è possibile fare una cernita degli alimenti di origine vegetale che, in senso assoluto, fanno bene all'intestino. Anche perché bisogna tener conto di eventuali condizioni patologiche individuali quali, ad esempio, la stitichezza o l'irritabilità del tratto gastro-intestinale, che possono incidere sullo stato di salute generale di una persona.

Tuttavia possiamo fare un distinguo su base cromatica dei diversi pigmenti idrosolubili contenuti in frutta e verdura. I vegetali di color giallo-arancio (carote, peperoni, arance eccetera) sono ricchissimi di carotenoidi; quelli rosso-violaceo (melanzane, rape, radicchio ad esempio) sono, invece, una fonte preziosa di antocianine (flavonoidi ndr). E infine, la verdura e la frutta di color verde (broccoli, kiwi, biete eccetera) che sono ricchissime di clorofilla.

Tutte le sostanze elencate contribuiscono a mantenere l'equilibrio della flora batterica intestinale e a contrastare i radicali liberi.

Grassi e frutta secca

Frutta secca

Anche i grassi sono fondamentali per la salute dell'intestino. Essi non solo agevolano il transito intestinale ma rappresentano il nutrimento principale delle cellule epiteliali. Anche in questo caso, però, occorre fare un'importante precisazione.

Quando si parla di grassi ci si riferisce, in questo caso specifico, a quelli "a catena corta", ovvero, con meno di 6 atomi di carbonio. Alcuni svolgono un'azione antinfiammatoria (come nel caso dell'acido butirrico) e sono utili per la prevenzione che il trattamento del cancro al colon (ovviamente non in senso assoluto).

I cibi particolarmente ricchi di grassi "buoni" sono l'olio extravergine, il latte, il burro e il formaggio. Essi si trovano anche nell'aceto (tutte le varietà), nei latto-fermentati (yogurt, kefir, kimchi, crauti) e in alcune bevande affini (tipo il kombucha).

Infine, meritano una menzione d'eccezione anche gli oligoelementi (magnesio, manganese, selenio, ferro eccetera) contenuti nella frutta secca poiché favoriscono la motilità del tratto superiore dell'intestino agendo positivamente sulla flora batterica. Dunque via libera a mandorle, noci e anacardi per uno spuntino o a merenda. Chiaramente non bisogna esagerare con le quantità: 4/5 al giorno sono più che sufficienti.

Cereali integrali

orzo pianta

Così come per frutta e verdura, anche i cerali integrali costituiscono una risorsa preziosa di fibre vegetali per l'organismo. Se consumati con moderazione, nel contesto di una dieta sana ed equilibrata, favoriscono la funzionalità intestinale. Senza contare, inoltre, che rallentano l'assorbimento di zuccheri e dunque contribuiscono a mantenere sotto controllo la glicemia.

I cereali integrali come orzo, farro, e bulgur sono particolarmente consigliati a chi soffre sporadicamente di stitichezza. Al contrario, è meglio limitarne il consumo in caso di aerofagia o gonfiore intestinale. Diversi studi hanno accertato che i cereali integrali favoriscono la produzione di gas intestinali. Dunque, occhio agli eccessi.

Yogurt e probiotici

Yogurt

Lo suggerisce l'etimologia della parola "pro bios": per la vita. I probiotici non sono atro che "batteri buoni" che esercitano funzioni benefiche a livello intestinale contribuendo, in primis, all'equilibrio della flora batterica. Ma non è tutto.

Essi incrementano la produzione di immunoglobina A, macrofagi e linfociti Beta che favoriscono riduzione dei "batteri cattivi" presenti all'interno del nostro organismo e che derivano perlopiù di grassi e proteine di derivazione animale oppure altre sostanze potenzialmente nocive.

I probiotici sono contenuti soprattutto negli yogurt di ultima generazione, e cioè,

addizionati con il Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus Bifus. Possono essere consumati ogni giorno (non più di uno) a colazione o per merenda. Insomma, altro che la famosa mela che "toglie il medico di torno".

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