Il secondo turno delle elezioni francesi si sta trasformando in un film d'azione non esente da colpi di scena, astuzie e tensioni. Mentre le ore che scorrono, inesorabili, verso la scadenza di domenica prossima, è altissima la tensione tra l'Eliseo, fiaccato dai risultati elettorali di domenica scorsa (e delle europee, prima), e la frangia lepenista, che rivendica il primato indicato dalle urne.
L'Eliseo richiama Le Pen
L'Eliseo ha infatti invitato Marine Le Pen a mantenere "sangue freddo" e "misura" dopo che stamattina, in onda su radio France Inter, la leader aveva denunciato un "colpo di Stato amministrativo" da parte del campo presidenziale, riferendosi all'astuzia amministrativa che mirerebbe a ridurre le trinagolari del prossimo turno, mirando alla sconfitta dei candidati di Rn. Non solo, Le Pen ha rincarato la dose: "Ci sono voci secondo cui il presidente della Repubblica avrebbe intenzione di nominare il direttore generale della polizia nazionale domani, a 4 giorni dal secondo turno, quando sarebbe dovuto rimanere fino alla fine dei Giochi olimpici, e il direttore della Gendarmeria nazionale", aggiungendo che a suo parere "l'obiettivo" di tali nomine affrettate sarebbe impedire a Jordan Bardella di governare il Paese come desidera se il Rassemblement National otterrà la maggioranza al secondo turno.
Si nous accédons aux responsabilités, nous serons respectueux des institutions et de la Constitution.
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) July 2, 2024
J'espère que le président de la République acceptera lui, le verdict des urnes et n'empêchera pas Jordan Bardella de gouverner comme il le souhaite. pic.twitter.com/eH1QFJcSA2
Il nodo delle nomine di Macron
Nomine di mezzanotte che, se confermate, metterebbero le ganasce all'amministrazione entrante, ponendola in difficoltà e mantenendo un controllo su settori importanti della vita della Republique. La replica piccata dell'Eliseo, come riferisce Bfmtv, è stata: "Ogni settimana, negli ultimi 66 anni, ci sono state nomine e spostamenti, soprattutto in estate, indipendentemente dal momento politico che le nostre istituzioni stanno attraversando, e non è previsto che nessuna di queste disposizioni cambi nei prossimi mesi", tutta tesa a gettare acqua sul fuoco ma senza, tuttavia, smentire le voci sui presunti cambi di guardia. In una nota poi trasmessa a Le Figaro, è stato poi richiamato l'articolo 13 della Costituzione sulle nomine da parte del capo di Stato.
La scorsa settimana erano già passate diverse nomine in Consiglio dei ministri. E la presidenza insiste anche su un'altra prerogativa del capo di Stato, richiamando l'articolo 8 della Costituzione secondo cui l'unico "in grado di nominare un premier e il suo governo è il presidente della Repubblica" e lo farà, "come ha indicato, dopo le elezioni legislative sulla base della composizione dell'Assemblée Nationale che i francesi eleggeranno".
Législatives 2024 : 199 désistements contre le RN au second tour, suivez le décompte en temps réel https://t.co/4Banc3VFAl
— Le Monde (@lemondefr) July 2, 2024
Tra appello al voto e "desistenti": si ritirano in 218
Sono saliti intanto a 218, secondo il conteggio di Le Monde, i candidati arrivati in terza posizione al primo turno che si sono ritirati dalle corse a 3 o a più candidati in vista di domenica. Si tratta dei cosiddetti désistements. Il dato di Le Monde indica che, dei 218, 131 sono da parte di candidati della gauche e 82 della maggioranza presidenziale Ensamble legata a Macron. I candidati avevano tempo fino a oggi alle 18 per decidere se ritirarsi in vista dei ballottaggi.
Fra i candidati che si sono ritirati in vista dei ballottaggi figurano anche la ministra delegata alle comunità territoriali, Dominique Faure, e la sottosegretaria per i Veterani, Patricia Mirallès.
Dominique Faure, arrivata terza con il 28,99% nella decima circoscrizione dell'Haute-Garonne, ha annunciato su X il ritiro della sua candidatura al secondo turno per contrastare l'Rn, che è arrivato secondo con il 30,37% dietro all'esponente socialista del Nouveau Front Populaire al 36,24%. Anche la sottosegretaria Patricia Mirallès si è ritirata, nella prima circoscrizione dell'Hérault, contro il candidato Lr/Rn che è arrivato primo con il 34,11% e il candidato del Nouveau Front populaire al 34,04%.
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